La Polizia di Stato e la Polizia Locale di Casale M.to, il 31 gennaio scorso, al termine di una tempestiva ed articolata attività d’indagine, hanno identificato e denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Vercelli due giovani casalesi, rispettivamente di 19 e 20 anni, incensurati, residenti in città, per i reati di deturpamento e imbrattamento aggravato e continuato di cose altrui.
L’episodio che ha generato l’attività d’indagine è scaturito il 18 gennaio scorso, allorquando una pattuglia appiedata del cd. “poliziotto di quartiere” nel corso del servizio, accertava che, ignoti, presumibilmente nel corso della nottata precedente, avevano imbrattato con alcune scritte vergate con vernice spray di colore azzurro la scritta “Bazzu, Clementino, so’ sbronzo, tnc”, in muri di diversi stabili del centro storico di Casale Monferrato.
L’attività di indagine effettuata congiuntamente tra il Commissariato di P.S. e il Corpo di Polizia Locale, in particolare attraverso l’analisi delle registrazioni dei sistemi di videosorveglianza sia privati che comunali, installati nelle zone interessate dagli imbrattamenti, ha permesso di accertare che gli autori del reato erano individuabili in due giovani “writers” uno dei quali aveva materialmente eseguito le scritte suddette mentre l’altro fungeva da palo.
La notte del 20 gennaio, poco dopo le 24, in via Liutprando nello stesso luogo ripreso dalle telecamere, il medesimo writer, questa volta da solo, perfezionava la sua “opera”, eseguendo la sovrascrittura della tag “BAZZU” vergata la sera del 17 precedente in colore blu, con spray di colore nero. Alle ore 00,18 successive, il predetto, vergava la tag “BAZZU” con spray di analogo colore sul muro del Comando Polizia Locale, prospiciente via Crova. Dopo avere effettuato l’imbrattamento il giovane si allontanava, ripreso dalle telecamere di detto Comando.
La Polizia Scientifica, eseguiva le elaborazioni delle immagini acquisite che permettevano di dare delle sembianze agli autori degli imbrattamenti: colui che aveva fatto da “palo” risultava alto circa 175 cm, corporatura normale, capelli scuri, barba parzialmente incolta, calzante un berretto di lana di colore grigio/verde, con indosso un giaccone ¾ di colore chiaro con cappuccio, felpa con cerniera, pantaloni scuri tipo “sportivo”, scarpe di colore bianco con inserti di colore nero tipo “da ginnastica” con un “particolare” portachiavi agganciato ai pantaloni e penzolante oltre il giubbotto; l’autore materiale delle scritte, con caratteristiche fisiche simili, indossava invece un giaccone imbottito di colore grigio scuro lunghezza ¾ dotato di cappuccio calzato, un berretto, pantaloni scuri e scarpe di colore grigio.
Nel corso di ulteriori controlli del centro abitato cittadino si constatava che la tag “BAZZU” era stata eseguita con spray di colore nero su immobili ubicati in numerosissime altre vie: Paleologi, Benvenuto San Giorgio, Piazza Cesare Battisti, Gonzaga, Della Provvidenza, Facino Cane, Trino, Trieste; nel quartiere Oltreponte: via Piacibello sul muro perimetrale della Scuola dell’Infanzia “VENESIO”; in via Candiani intersezione via Bagna sul muro perimetrale dell’istituto tecnico “SOBRERO”. Lo stato della vernice lasciava presupporre un imbrattamento recente, tale da ipotizzare che le stesse fossero state eseguite la notte del 20 gennaio. Gli stabili interessati, sia pubblici che privati risultavano una trentina.
Il 25 gennaio seguente, personale della Squadra Investigativa, verso le ore 22.30, presso un bar sito in via Volpi e posto nelle immediate vicinanze delle vie ove erano state eseguite varie scritte, identificava numerosi giovani avventori, tra questi uno in particolare, seppur indossasse nell’occasione un giubbotto diverso da quello utilizzato la sera del 17 precedente era riconosciuto per le sue caratteristiche fisiche/somatiche e per l’inseparabile porta chiavi penzolante, per il “palo” suddetto.
Nel corso delle indagini, al fine di individuare il complice, autore materiale delle numerose scritte, si scorreva all’interno del profilo “FaceBook” del giovane già identificato e nel suo elenco di amicizie, guardando il “diario” si trovavano alcuni punti di corrispondenza fra questi ed un giovane, che risultava abitare nel quartiere Oltreponte, ove nelle vie immediatamente limitrofe alla sua abitazione erano presenti decine di tag “Bazzu” per intero o mediante acronimo.
Al fine di acquisire ulteriori elementi probatori oggettivi a carico dei due ragazzi, era richiesto ed ottenuto dall’A.G. di Vercelli, un decreto di perquisizione personale e locale.
Tale provvedimento, eseguito a fine gennaio consentiva di rinvenire presso l’abitazione dell’autore materiale delle scritte, le “Bozze” della varie tag “BAZZU” nonchè diverse bombolette spray di colori grigio/nero ed una particolare, blu avatar, colore risultato essere identico a quelle delle scritte eseguite il 17 detto, nonché gli abiti indossati durante la vergatura delle stesse. Anche nella casa del “palo” erano trovati gli abiti indossati durante le imprese e immortalati dalle immagini.
I due giovani, accompagnati negli Uffici della Polizia, sono stati sottoposti a rilievi foto segnaletici e fotografici con gli stessi abiti indossati nelle circostanze suddette. Gli stessi hanno finito con l’ammettere le loro responsabilità e hanno collaborato alla ricostruzione dei fatti in sede di interrogatorio.
La tempestiva identificazione degli autori degli imbrattamenti in questione si è concretizzata grazie alla sinergia della Polizia di Stato con la Polizia Locale ed all’uso fondamentale delle riprese delle registrazioni eseguite dalle telecamere installate dal Comune di Casale M.to e da alcuni privati titolari di esercizi commerciali.