Alla luce dello studio presentato dalla dottoressa Cattaneo al Convegno “Sant’Evasio, le reliquie, la leggenda, la storia” del 15 novembre 2003, si evince che Evasio morì nel terzo secolo, come dimostrato dall’esame del “carbonio 14” effettuato negli Stati Uniti d’America.
Tale datazione ha una sorprendente coincidenza con la ricostruzione biografica del Padre agostiniano Fulgenzo Emiglio, del Convento di Santa Croce in Casale, che nel 1708 pubblicò la “Historia e vita di sant’Evasio, Vescovo e Martire”: egli sostiene che Evasio era nato nel Beneventano verso il 230, nel tempo della persecuzione e delle catacombe. Nel 260 si recò a Roma dove il Papa Dionisio lo consacrò Vescovo e lo inviò missionario in Piemonte dove nel 265 giunse ad Asti e restò Vescovo per 28 anni; da qui, perseguitato dai pagani fu costretto a fuggire insieme a molti compagni di fede e si rifugiò a Sedula (Casale), nel territorio di Vercelli, dove portò la devozione e le reliquie del diacono san Lorenzo, che era stato martire durante le persecuzioni di Valeriano a Roma il 10 agosto 258, due anni prima della chiamata di Evasio a Roma, e al cui onore subito costruisce una cappella; i resti della chiesetta sono ancora visibili sotto la Cappella del Santissimo Sacramento della nostra Cattedrale.
Evasio a Casale, davanti alla Chiesa di S. Lorenzo, trovò la morte all’alba del 1° dicembre 292 all’età di circa 62 anni per ordine del prefetto Atubolo, durante le persecuzioni di Diocleziano che fu imperatore dal 284 al 305. Con Evasio ricevono il martirio il diacono Projetto e 145 fedeli. Secondo la tradizione, Atubolo diventa cieco, prende una manciata di terra dalla tomba di Evasio, la pone sugli occhi e riacquista la vista. Si converte, diventa cristiano ed è battezzato con 1360 persone.
Il compagno di Evasio che scampa alla morte, Natale, è il primo prevosto della chiesa, cura la comunità e muore a 91 anni. Sedula diventa Casale di sant’Evasio.
Sant’Evasio è Patrono della città e della diocesi di Casale e le sue reliquie riposano nella grande Cappella in Cattedrale, a lui dedicata.
La festa di Sant’Evasio celebrata a Casale il 12 novembre ricorda il ritorno da Alessandria in città nell’anno 1403 per opera del condottiero Facino Cane, delle reliquie del santo che erano state trafugate dagli Alessandrini unitamente al galletto civico che ancor oggi svetta sul loro Municipio nel sacco del 1215 quando fu devastato anche il Duomo.
Quanto ai dubbi di taluni se Evasio fosse vescovo, occorre ricordare che nei primi secoli della Chiesa la distinzione tra Vescovi e Presbiteri non era netta come ora.
Rimane comunque valida l’iconografia tradizionale che vuole Sant’Evasio in vesti vescovili, in omaggio alla sua opera di missionario nella nostra terra.
p.b.