CASALE – Serata dedicata a don Lorenzo Milani, giovedì 7 marzo, alle 21 nel salone dell’Addolorata. In collegamento da remoto interverrà lo scrittore e giornalista Mario Lancisi, autore del libro “Don Milani. Vita di un profeta disubbidiente” (TS Edizioni), mentre in sala ci sarà il dirigente scolastico Angelo Bottiroli. Titolo dell’incontro: “I Care. Confrontarsi (ancora) con don Lorenzo Milani”. La serata è promossa in collaborazione con E-forum e Rete delle alternative e prevede il rilascio di un attestato di partecipazione per gli insegnanti. Per iscrizioni e info si può telefonare al 331 1422580 o 335 6864808.
Scritto a cento anni dalla nascita di don Milani, il libro di Mario Lancisi è il ritratto di un prete scomodo, condannato dalla Chiesa e dallo Stato: tessitore di pace, difensore degli scartati e ideatore di una pedagogia rivoluzionaria ancora attuale.
Lancisi è tra i più esperti biografi di don Milani, attingendo, spiegano alla TS Edizioni, a nuove lettere, scritti e testimonianze – tra le quali spiccano quelle esclusive di Adele Corradi, insegnante a fianco del sacerdote negli anni più avvincenti della Scuola di Barbiana, e di Francuccio Gesualdi, suo allievo –, ma tenendo conto soprattutto della piena “riabilitazione” di papa Francesco.
Nato in una ricca famiglia fiorentina di origini ebraiche, il giovane Lorenzo trascorse un’infanzia privilegiata e un’adolescenza da “signorino”, finché a 20 anni una ricerca di senso mai sopita lo spinse ad avvicinarsi al cristianesimo e, poi, alla conversione: diventò prete. Il suo approccio passionale alla vita e alla missione gli inimicò tanto le gerarchie ecclesiastiche quanto lo Stato, che lo accusò di apologia di reato. Esiliato in uno sperduto paese dell’Appennino toscano – Barbiana – seppe trasformarlo nel laboratorio di un progetto educativo che ancora oggi fa scuola. Da qui, e fino alla morte prematura, la sua voce non cessò di risuonare forte contro le ingiustizie e le ineguaglianze dell’Italia del dopoguerra. Emerge in questo vivido profilo tracciato da Lancisi l’immagine di un prete e di un maestro fuori dal comune, forse di un grande Santo. Sicuramente di un profeta religioso e civile. E disobbediente. Uno che per rovesciare il mondo antico, gli egoismi individuali e sociali, le logiche del potere disobbedì mosso da una radicale obbedienza al Vangelo.