CASALE – Correva l’anno 1987 e in quel di Casale Monferrato gli abitanti avevano dovuto fare i conti con forme di inquinamento ambientale imputabili alla voglia di far denaro di alcuni criminali: l’inquinamento dell’acquedotto causato dagli scarichi industriali nella falda acquifera (che la resero avvelenata per sempre), la dispersione delle fibre di amianto nell’aria provocate delle lavorazioni dell’Eternit che avrebbero regalato alla città il triste primato mondiale per le morti da mesotelioma, l’inquinamento dei pozzi dovuto all’uso di atrazina in agricoltura. Un piccolo gruppo di donne e uomini decise che era giunto il momento di dar voce e visibilità a chi si spendeva per lavorare e produrre in modo rispettoso dell’ambiente: gli agricoltori e gli allevatori biologici e biodinamici, gli artigiani che producevano manufatti utilizzando materiali ecocompatibili. Il 16 maggio 1987 nel Chiostro di Santa Croce, sede del Museo Civico nel cuore del centro storico, iniziò il suo percorso Il Paniere, primo mercatino mensile del biologico in Italia. Su cassette rovesciate e tavoli arrangiati il primo gruppo di emozionati organizzatori e produttori propose un nuovo modo di fare la spesa e di alimentarsi. Il pubblico andava informato e i produttori tradizionali traghettati verso il biologico, per questo in tutti questi anni gli organizzatori hanno proposto incontri, corsi, conferenze e manifestazioni che hanno accompagnato il mercatino e lo hanno fatto crescere, radicare nel territorio, divenire un appuntamento fisso per tante persone e un punto di riferimento. Nel maggio di quest’anno il Paniere ha festeggiato il 35° compleanno, in piazza Mazzini, il salotto di Casale Monferrato,con i tanti uomini e le tante donne che hanno preso parte, nel corso di tutto questo tempo, alla bella sfida di mantenerlo in vita, superando difficoltà e momenti di stanchezza e di sconforto , sostenuti dalle relazioni che si sono venute e a creare ea consolidare intorno a questo esperimento nato dal basso e cresciuto senza finanziamenti pubblici, eppure ancora presente e punto di riferimento per il territorio. Nell’edizione che si svolgerà il 17 settembre in concomitanza con la Festa del Vino, particolare attenzione verrà riservata ai vini biologici del Monferrato e alle bevande (vino, birra, sidro e rum) prodotte nell’ambito dei progetti del commercio equo e solidale. Per i vini biologici del Monferrato casalese saranno quindi presenti: La Casaccia è un’ azienda vitivinicola familiare nelle dolci colline del Monferrato, che produce in modo biologico dal 2000 vini di elevata qualità. Le nostre uve vengono raccolte a mano, selezionando i grappoli della migliore qualità. Il metodo di vinificazione tradizionale è trasmesso da generazioni fin dal 1800 con vini invecchiati in una cantina scavata a mano nella roccia, ora parte del patrimonio Unesco. Oggi l’azienda conduce otto ettari di vigneto in collina, con varietà locali quali Grignolino, Freisa e Barbera. Fare agricoltura biologica significa rispetto per l’ambiente, per chi lavora e e per i clienti e gli amici. Significa prestare attenzione agli ecosistemi ed al loro equilibrio, alla biodiversità ed all’intero ecosistema terra. Significa tutelare la salute dell’uomo e degli altri animali e contribuire a consegnare il mondo alle generazioni future con le stesse bellezze e possibilità che ancora goggi ci sono. La Casaccia non fa uso di prodotti chimici di sintesi nella coltivazione e nella difesa antiparassitaria: le piante sono concimate con letame e difese dalle malattie con prodotti naturali. La potatura, la legatura dei tralci e la sfogliatura si effettuano manualmente, per ottenere il massimo della qualità delle uve e di conseguenza del vino. Lo stile di vita sostenibile ha portato a installare pannelli fotovoltaici sul tetto per produrre energia elettrica in modo rinnovabile, che viene utilizzata per tutta l’azienda. Una cisterna, che raccoglie l’acqua piovana e funge da serbatoio, permette di non sprecare l’acqua potabile, sempre più un bene prezioso. Vengono raccolti i tappi di sughero usati, che sono poi riutilizzati in bioedilizia, per sostenere progetti di legalità dell’associazione Libera – nomi e numeri contro le mafie. Insieme ai clienti, anche il vetro non viene sprecato, alle bottiglie vuote viene ridato il loro contenuto: infatti dopo essere lavate e sterilizzate vengono riutilizzate all’imbottigliamento. Nel rispetto della salute il contenuto in solfiti viene mantenuto il più basso possibile. La Tommasina è una piccola azienda agricola (circa 3 ettari di vigneto) che si trova a Frassinello Monferrato. Produce 5 vini tipici del territorio da vitigni Barbera, Grignolino, Freisa, Bonarda Piemonte e Ruchè, che vengono proposti agli appassionati e amanti del settore attraverso eventi e degustazioni organizzate in azienda. Coltivazione e vinificazione in botti di acciaio e vetroresina vengono svolte nel modo più naturale possibile e nel rispetto della natura affinchè il carattere del vino prodotto trasmetta l‘ unicità del microclima, la biodiversità e le caratteristiche minerali del terreno di coltivazione. L’Azienda Agricola Saturno di San Giorgio Monferrato nasce come continuazione dell’azienda paterna “Saccoletto Vini” proseguendo sulla stessa linea per quanto riguarda la coltivazione rigorosamente bio e gli standard di alta qualità del prodotto privo di solfiti. La biodiversità tra i filari costituisce un altro punto chiave della coltivazione secondo il metodo dell’agromeopatia per cui diverse specie arboree entrano in sinergia con la vite contribuendo alla lotta contro le malattie fungine e gli insetti dannosi. I terreni dell’azienda, coltivati prevalentemente a mano, consistono in due ettari di vigneti e un ettaro di seminativo. I vini proposti in questa occasione fanno ancora parte della vecchia produzione nell’attesa di proporre le nuove annate. EquAzione proporrà invece: vini biologici, sidro, birre e rum provenienti da agricoltura biologica in inserita in progetti equi in vari Paesi del mondo o prodotti nelle carceri italiane.
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