CASALE – Venerdì 17 maggio presso la Biblioteca “Giovanni Canna”, via Corte d’Appello 12, alle ore 17.30 si terrà l’incontro pubblico dal titolo “Preferirei di No… 1949-2019. Vita, avventura e trasformazioni dell’obiezione di coscienza da Pietro Pinna ad oggi”. Introduzione a cura di Piercarlo Racca (Azione Nonviolenta – Centro Studi Sereno Regis) e successivi interventi di Riccardo Barbaro (dirigente Cultura del Comune di Casale Monferrato) Gianni Calvi (uno dei primi obiettori di coscienza casalesi), Vittorio Giordano (Legambiente), Roberto Minervino (Servizio Civile Nazionale).
Il dibattito sarà coordinato dal Direttore della Biblioteca Roberto Botta e vedrà l’intervento di alcuni dei volontari impegnati nei progetti di Servizio Civile del Comune di Casale Monferrato. Gli interventi dei relatori si alterneranno con le incursioni musicali del “Collettivo tetrale”.
Al termine del dibattito, intorno alle ore 19,30, vi sarà un piccolo buffet offerto ai partecipanti dall’Associazione Ises di Alessandria.
LA STORIA
Nel gennaio 1949, Pietro Pinna, un geometra di origine sarda che proprio in quei giorni compiva 22 anni, si presentò alla Caserma “Nino Bixio” di Casale Monferrato per rispondere alla chiamata alla leva militare. Appena giunto Pietro dichiarò di non voler indossare la divisa diventando così il primo obiettore di coscienza laico della storia italiana.
All’epoca il rifiuto di indossare la divisa era un reato perseguito dal codice penale militare di pace. Pietro Pinna venne perciò arrestato e imprigionato nelle celle di punizione della caserma “Bixio” per alcuni mesi; venne processato due volte e scontò un totale di diciotto mesi di carcere militare.
Casale Monferrato diventò, in quei mesi, il teatro di un episodio, oggi quasi dimenticato, che segnò un momento importantissimo per la storia della cultura della pace e della nonviolenza in Italia. Le immagini di Pinna in manette finirono su molti giornali e il suo caso destò un vasto dibattito che travalicò i confini italiani (ventitré parlamentari inglesi, ad esempio, presieduti dal laburista reverendo Reginald W. Sorensen, firmarono una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio De Gasperi per intercedere in suo favore).
Il “caso Pinna” segnò l’avvio di una lunga e difficile riflessione che influenzò profondamente la mentalità – soprattutto delle generazioni più giovani – riguardo alla cultura della pace e della nonviolenza e che portò nel 1972, dopo molte battaglie, alla prima legge italiana che concedeva il diritto all’obiezione di coscienza (anche se ancora molto condizionato).
Da quel momento, i valori della nonviolenza ottennero il giusto riconoscimento anche istituzionale con la creazione di quello che diventò, negli anni più recenti, il Servizio Civile Nazionale: negli ultimi quindici anni ha impegnato centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi in progetti di utilità sociale; proprio quest’anno il Comune di Casale Monferrato ha dato avvio a ben 4 progetti d Servizio Civile che vedono impegnati 13 volontari.
La giornata dedicata a Pietro Pinna e all’obiezione di coscienza riveste un’importanza particolare anche per la location in cui si svolgerà: il suggestivo cortile interno della Biblioteca, il cui utilizzo è reso possibile dai lavori di risistemazione dei locali attigui dove sino a dieci anni fa aveva sede la Biblioteca delle ragazze e dei ragazzi ora sistemata nei nuovi e funzionali locali al castello del Monferrato.
Il recupero di questi spaziosi locali di Palazzo Langosco è dovuto al contributo della Compagnia San Paolo (maggior sostenitore) e ad altri contributi della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, a cui si aggiungono risorse dirette del Comune: le iniziative che si svolgeranno nel cortile interno saranno l’occasione per gli spettatori di conoscere il progetto, attraverso una piccola mostra che ne illustra le caratteristiche, e di godere in anteprima di uno spazio raccolto e suggestivo che nei prossimi anni diventerà sede permanente degli appuntamenti pubblici primaverili ed estivi della Biblioteca.
Sempre venerdì, alle ore 21, per Books & Blues ci sarà il concerto della Paolo Bonfanti Civil Rights Band, “Musica per i diritti”. Il concerto accompagnerà attraverso la lunga marcia per i diritti civili nella canzone americana, a 50 anni dal 1968.
Un viaggio attraverso musiche, parole ed immagini in compagnia degli eroi musicali di quei giorni in cui il sogno di conquistare i diritti civili per tutti, parità e superamento dei pregiudizi razziali e religiosi sembrava a portata di mano.
I brani sono tutti arrangiati e reinterpretati e accompagnati da letture dei testi e da immagini.
L’ingresso al dibattito e al concerto è gratuito.
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