Una qualità decisamente superiore alle ultime annate ma una quantità che registra un -15%. Si può riassumere così in provincia di Alessandria l’inizio della vendemmia 2019. Il via una decina di giorni fa, un po’ in ritardo in base alle previsioni, con grappoli che si presentano sani e di altissima qualità.
Base spumante, Moscato e poi a seguire le altre uve ma con un grande rammarico per alcune aree del Monferrato Casalese che hanno pagato il prezzo più alto di un’annata dal punto di vista meteo decisamente anomala.
Dove si sono abbattute grandine e tempeste non è rimasto più nulla: terre di Grignolino e Barbera che devono fare i conti con un raccolto pari a zero e danni ingentissimi.
Intanto, tra i grandi nemici della vite, come se non bastassero Flavescenza o Cimice Asiatica, oggi è massima allerta, soprattutto nella zona di Ovada, per la Drosophila suzukii meglio conosciuto come il moscerino “flagello dei piccoli frutti” che attacca l’uva in fase di maturazione, danneggiandone irreparabilmente gli acini, con gravi conseguenze.
“Le condizioni attuali – sottolinea il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – fanno ben sperare per una annata di ottima qualità anche se l’andamento della raccolta dipenderà molto dal resto dal mese di settembre e ottobre per confermare le previsioni anche sul piano quantitativo, anche perché al momento appena il 15% delle uve è già in cantina contro il 40% dello scorso anno. A condizionare sono le anomalie climatiche del 2019, al caldo e siccità nei primi mesi primaverili sono seguite copiose precipitazioni, unite ad un significativo calo termico per buona parte del mese di maggio mentre nell’estate bollente si sono verificate a macchia di leopardo violente ondate di maltempo, proprio come accaduto nel Monferrato Casalese e in Val Cerrina”.
“Il vino è cresciuto scommettendo sulla sua identità, con una decisiva svolta verso la qualità che rappresenta un modello di riferimento per la crescita dell’intero settore agroalimentare”, ha affermato il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo nel sottolineare che “distintività e legame con il territorio sono i fattori competitivi vincenti per un settore che si conferma fiore all’occhiello nella provincia alessandrina”.
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