Episodi lontani di integralismi fanatici che provocano la morte di tanti cristiani e anche musulmani per odio religioso e calcoli tribali, una legge in Parlamento che con tante problematiche più urgenti tocca posizioni e situazioni complesse e agita le acque con proposte pasticciate senza arrivare a conclusioni ma solo inacerbendo gli animi, il caso locale in cui purtroppo si è persa l’occasione di un dialogo civile, mi fanno riflettere superando la cronaca ma andando alla radice dei problemi in cui deve misurarsi questo tormentato inizio del XXI secolo.
Ne parlo diffusamente a proposito della strage dei cristiani in Pakistan in una pagina interna con una riflessione sui pericoli degli integralismi e fondamentalismi, con il riferimento ai disagi che il mondo sta vivendo e cercando di introdurre i principi del dialogo, della tolleranza e del rispetto, avendo di mira la verità e la carità.
Così, guardando alle vittime dell’odio religioso, ai fondamentalismi e all’intolleranza sentiamo ancor più forte la necessità che non si paga con la stessa moneta, ma con il perdono e la fedeltà alla fede fino al martirio, mentre nella società contemporanea piena di contraddizioni e relativismo morale e ideologico, le buone leggi ci aiutano, ma comunque la nostra tensione è nella formazione e nella crescita dei valori che siano patrimonio di tutti, per cui ci sentiamo impegnati alla testimonianza (in greco: martirio) per orientare la società a vivere nei valori anche con la fatica del dialogo e dell’accompagnamento sincero di chi ha altri modi di pensiero.
p.b.