VALENZA – La città di Valenza, nonostante il 25 aprile sia la data dell’inizio dell’insurrezione al Nord, trovò la libertà soltanto il 29 aprile del 1945. Per ricordare questa data il Comune ed il Comitato unitario antifascista hanno deciso un momento apposito nell’ambito delle celebrazioni ufficiali che si sono svolte tra sabato e lunedì, quando ci sono state la deposizione della corona sullo scalone di Palazzo Pellizzari, la Santa messa in Duomo, il corteo sino ai giardini Don Minzoni dove il sindaco Maurizio Oddone ha ricordato quanto avvenne in quella ormai lontana primavera non rinunciando ad un accenno a quanto sta avvenendo in Ucraina. “Questo 25 aprile deve essere anche occasione di una riflessione rivolta ai giovani, giovani che in tre anni hanno visto quello che molti di noi, soprattutto alla loro età, non avevano visto né mai pensavano di vedere, l’emergenza sanitaria con tutto quanto ha portato e sta portando con sé, la guerra alle porte dell’Europa, i profughi, le fosse comuni, i bombardamenti. Quello che era nei libri di storia, nei racconti dei nonni, nelle immagini dei docufilm, purtroppo è una realtà sotto gli occhi di tutti” ha detto il primo cittadino valenzano, prima di cedere la parola all’oratore ufficiale, lo storico Massimo Novelli.
Le celebrazioni proseguono venerdì 29 quando alle ore 10, di fronte all’Istituto Comprensivo ‘Paolo e Rita Borsellino’ ci sarà il concerto della scuola Pascoli e lo svelamento delle Piete della Memoria che ricordano il sacrificio dei giovani partigiani della Banda Lenti.