A poche settimane dalla conclusione della vendemmia 2018 sulle colline del Monferrato, area che conta oltre 11 mila ettari di vigneto e 13 denominazioni tutelate, il Presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Filippo Mobrici, condivide un primo bilancio sulla vendemmia 2018. “Sebbene l’annata 2018 sia stata piuttosto complessa, la vendemmia 2018 è trascrivibile negli annali con una valutazione che va dal buono all’ottimo – dichiara Filippo Mobrici, presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato – Il 2018 è stato un anno che ricorderemo per il suo andamento climatico ricco di piogge. Sia l’inverno che la primavera infatti sono state caratterizzate da temperature miti e abbondanti precipitazioni. Basti pensare che solo nel mese di maggio abbiamo contato oltre 18 giorni di pioggia. Se da un lato questi fenomeni hanno permesso di ripristinare le riserve idriche, provate dalla siccità del 2017, e hanno favorito un veloce sviluppo vegetativo, dall’altro hanno richiesto ingenti risorse per la gestione del verde e dei trattamenti fitosanitari volti al controllo di malattie come peronospora e oidio. Anche l’estate è stata decisamente umida e ricca di precipitazioni portando a un’alta fertilità delle viti e alla necessità di diradamenti. Risolutivo per il buon esito della vendemmia è stato l’andamento climatico di settembre. Le giornate calde, terse e ventilate unite alla buona escursione termica tra giorno e notte verificatesi in questo mese sono state fondamentali per la raccolta di uve mature, sane e con un buon accumulo di zuccheri e componenti fenoliche. L’epoca vendemmiale – aggiunge– è iniziata con circa 2 settimane di ritardo rispetto alla siccitosa 2017 ma nella norma se paragonata ad annate normali. La raccolta è iniziata infatti ai primi di settembre per le uve a bacca bianca (moscato) e per il brachetto. Verso metà settembre si è proseguito con la vendemmia del cortese, del dolcetto e del grignolino mentre si è dovuto attendere la fine del mese di settembre per iniziare con la barbera e il ruchè andando a concludere nel mese di ottobre con la freisa, l’albarossa e i nebbioli (destinati alla produzione di Terre Alfieri DOC e Albugnano DOC). L’annata 2018 si è rivelata particolarmente promettente per tutti i nostri vitigni autoctoni ed in particolare per la barbera che prevediamo darà vini caratterizzati da grande eleganza dove acidità e gradazione alcolica lasceranno spazio a equilibrio e finezza. Ciò grazie a un attento e paziente lavoro in vigna, fattore fondamentale per il raggiungimento di alti standard qualitativi in annate come la 2018, contrassegnate da precipitazioni frequenti. Chi ha svolto accurate selezioni in vigna e ha saputo attendere il momento giusto per raccogliere le uve verrà ricompensato con vini eccellenti. Dal punto di vista quantitativo l’annata è stata regolare. Nel 2018 infatti le vigne non hanno sofferto né la siccità né le gelate fuori stagione che ci hanno colpito nel 2017 rispetto al quale si stima un incremento della produzione del 15% al 20%, dati che vedremmo confermati dalla reportistica ufficiale che divulgheremo nel mese di gennaio.”
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