CASALE – Non conosce sosta né tregua il tarlo della sanità casalese (e del territorio) che continua a tormentare cittadini ed amministratori. E si teme che i tempi per calarci sopra un sipario che accontenti, in via definitiva, tutte le parti che, per convinzione o posizione, lo ne stanno (in)seguendo la calata. E per stare sul “pezzo”, martedì sera al Salone Tartara di Piazza Castello è andata in scena un’assemblea pubblica convocata dal Comitato per la Difesa dell’Ospedale Santo Spirito, costituitosi da pochi giorni. L’obiettivo era “concordare con i cittadini Casalesi e Monferrini le forme di protesta per contrastare gli annunciati tagli alla Sanità casalese, a cominciare dall’intollerabile soppressione della degenza oncologica, in una città che sta pagando un altissimo prezzo all’inquinamento da amianto”.
All’incontro ha partecipato il Sindaco di Casale, Titti Palazzetti, che ha spiegato “le ragioni che hanno costretto la Regione a imporre i tagli”, ma ha anche garantito “che i servizi di eccellenza della sanità casalese non saranno soppressi”.
E sulla questione della Clinica S. Anna “che fa tanto discutere, insieme ai sindaci del territorio – ha ribadito la Palazzetti – abbiamo scritto una lettera all’assessore Saitta in cui denunciamo che la chiusura della clinica impoverisce l’offerta sanitaria di Casale e del territorio.
E siccome la clinica per certi aspetti era sussidiaria all’ospedale, chiediamo di riposizionare le risorse economiche sull’ospedale in modo da potenziarlo e riassorbire le attività della clinica”.
Sull’argomento interviene Giorgio Demezzi, consigliere comunale FI, richiedendo “all’Amministrazione un intervento deciso presso la Regione a sottoscrivere un documento con una elencazione di punti precisi, svincolati da ogni possibile riferimento alla clinica. Riteniamo che le battaglie da fare – continua Demezzi – siano due e, al momento, completamente svincolate senza possibilità di baratto. Il nostro ospedale non va difeso come contropartita alla chiusura della clinica, ma per impedirne il suo continuo depauperamento”.
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