CASALE – Sarà una perizia psichiatrica del dottor Giampaolo Basunti, primario del Servizio Psichiatrico dell’Ospedale Sant’Andrea di Vercelli, nominato dalla Procura di Vercelli, a determinare se Matteo Andreone, 48 anni residente in Città, accusato di incendio continuato pluriaggravato, potrà affrontare o meno il processo. La difesa, diretta da Simonetta Rossi e Andrea Gabba, ha nominato il dottor Giorgio D’Allio, direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl Torino 5, come perito di parte. Intanto l’unico indagato dei roghi scoppiati nella notte tra il 2 e 3 aprile, che hanno causato danni per oltre 250 mila euro, nega ogni addebito. «Non ho nulla a che fare con gli incendi. Non ho appiccato il fuoco. Ero per strada perché sono andato a mangiare un kebab e poi sono andato a casa al Rotondino». Una posizione ribadita dai difensori. «Il fatto che sia stato ripreso dalle telecamere, non vuol dire che sia lui il piromane». Ma ad aggravare la posizione di Andreone sono le immagini della telecamera della Banca del Piemonte di Piazza San Francesco, dove si vede chiaramente l’auto che prende fuoco dopo che lui ha armeggiato vicino ad uno degli pneumatici. Anche pantaloni e giacca, rinvenuti a casa sua, lo inchiodano. Tuttavia sarà il processo a determinare la verità. Nel frattempo gli inquirenti sono al lavoro per capire se negli altri tre episodi avvenuti negli ultimi 14 mesi siano opera della stessa mano.
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