Alcuni anni fa in tante delle nostre chiese si celebrava la Festa del Ringraziamento in cui gli altari si affollavano di cesti colmi di ogni ben di Dio, patate, verze, cavoli, cardi. Domenica 18 novembre, invece, sono stati portati sugli altari piccoli canestri con altri “grazie”. In seguito alla richiesta da Papa Francesco, nelle Comunità di San Giorgio, Rosignano e Cella Monte sono stati offerti piccoli canestri contenenti tante gratitudini per tutti i beni ricevuti durante l’anno, fatti da piccole cose quotidiane scritte su semplici post-it, e offerti durante la celebrazione eucaristica.
Commenta il parroco don Oscar: “Dopo un breve momento di riflessione silenziosa, riservando una parte dell’omelia a questo scopo, chi voleva poteva esprimere il proprio grazie a Dio, e secondo me non ci sono stati tutti in quei piccoli foglietti. Sicuramente il Signore ne ha scorti tanti altri nel profondo dei cuori.
Tutto è partito giorni prima con i preparativi, momento sempre impegnativo ma bello perché crea unione e complicità tra le persone che si mettono a disposizione per pulire, cucinare, abbellire il salone ecc.
Il papa suggeriva poi di vivere anche un momento conviviale, puntando su coloro che vivono momenti di difficoltà così ci siamo spostati nell’oratorio di San Giorgio per condividere il pranzo.
Così abbiamo dovuto aggiungere altri “grazie” per la possibilità di conoscere famiglie nuove, le loro storie ma soprattutto vivere un momento insieme; seduti uno accanto all’altro con persone che solitamente pranzano in solitudine e che hanno un bagaglio di esperienze assolutamente da ascoltare, da cui si può imparare tanto.
Aiutati dalle famiglie della cascina Fraternità, da poco inserite nella nostra parrocchia, abbiamo potuto vivere una gioia davvero evangelica per la quale la gioia vera non stà nel dare ma nel ricevere e domenica abbiamo ricevuto tanto.
Abbiamo potuto sperimentare che nonostante non ci siano più campi e terre coltivate come un tempo, tuttavia si può sempre trovare il modo anche oggi, per ringraziare il Signore dell’universo, di quanto riceviamo quotidianamente, e magari compensare in parte i tanti mali che ci affliggono. Per noi gente del terzo Millennio, sarà forse un po diverso dal passato ma non impossibile”.
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