CASALE (d.c.) – Un vero e proprio disastro ambientale, di dimensioni che potranno essere valutate soltanto al termine dei lavori di messa in sicurezza.
E’ quanto accaduto nelle risaie trinesi dopo lo sversamento di molte decine di migliaia di litri di carburante fuoriusciti da un oleodotto dell’Eni.
A causare il disastro sarebbe stata una perdita sul lungo condotto interrato che parte dalla provincia di Novara e prosegue fino a Volpiano, non dovuta all’incuria della nota azienda petrolifera ma, da una prima ricostruzione, dal cedimento di una valvola applicata in precedenza da alcuni ladri per intercettare e rubare il gasolio. Ipotesi che sono al vaglio degli inquirenti e che potranno essere approfondite e portate a termine soltanto dopo la fine dei lavori di aspirazione del carburante.
Il fatto si è verificato la scorsa settimana e, ad oggi, la Provinciale 445 «di Pontestura» che collega Trino a Casale è ancora chiusa. Fortunatamente quando alcuni contadini si sono accorti che le risaie di proprietà di Piergiuseppe Maschera si stavano riempendo di gasolio, hanno subito dato l’allarme e chiuso i canali di irrigazione contenendo così il disastro. Le due risaie saranno inutilizzabili, chissà per quanto tempo, ma serviranno rilievi e l’intervento dell’Arpa per determinare se sono state intaccate le falde acquifere. Sul posto anche i Vigili del Fuoco che hanno lavorato diversi giorni per aspirare il carburante e farlo confluire in molte cisterne, i tecnici dell’Eni ed alcuni geologi. I Carabinieri di Trino sono intervenuti, già dalle prime ore, per bloccare il traffico, deviato nel tratto cittadino, agevolando così il sopraggiungimento dei mezzi di soccorso e le operazioni di pompaggio.
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