CASALE – Il 15 settembre del 2017 uccise con una coltellata la moglie Elena Seprodi, 48 anni, al termine di un litigio nella loro abitazione in strada Asti, a Casale Monferrato. In primo grado venne condannato a 20 anni di reclusione. Ora nei confronti di Kujtim Hasanaj, 51 anni, la Corte d’Appello ha sentenziato una condanna all’ergastolo. Il gup di Vercelli lo condannò a venti anni di reclusione concedendogli le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti. Attenuanti e benefici che sono stati esclusi invece dalla Corte d’Assise d’Appello di Torino e questo spiega la maggior durezza della pena (il pubblico ministero della procura generale aveva chiesto l’ergastolo gravato dall’isolamento diurno, misura ancor più dura). Inoltre, nel corso del processo, è emerso che l’uomo era accusato anche di maltrattamenti nei confronti della moglie, con un episodio di violenza sessuale. Una situazione che andava avanti da tempo tanto che la donna non viveva più con il marito, ma lui con la scusa di controllare dei documenti l’aveva convinta ad incontrarlo a casa loro in strada Asti. Un incontro mortale. Nel primissimo pomeriggio Hasanaj inferse una coltellata all’addome della donna, troncandole la vita. Le urla disperate della donna vennero udite da alcuni agenti della Polizia Locale che si trovavo per un corso nella sede della Protezione Civile, che si trova proprio di fronte all’abitazione, fecero irruzione in casa e bloccarono l’uomo. Per Elena non c’era più nulla da fare. Sul posto sanitari del 118 e i carabinieri. Un brutale femminicidio che provocò un profondo sdegno e sconforto in tutta la città. Venne organizzata dopo due giorni una fiaccolata con una foltissima partecipazione con la presenza anche del figlio della vittima. La Regione Piemonte decise di aprire i città il secondo centro antiviolenza della Provincia, gestito da Me.Dea.
LA VITA CASALESE PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI ALL’EDITORIA.
“La Vita Casalese”, tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.