CASALE – E’ terminata poco prima delle 10 di domenica l’emergenza bomba, che ha interessato la popolazione casalese per oltre un mese, da quando è stata ritrovata dal cane Zeus il 6 gennaio. Una bomba d’aereo da mille libre lanciata, da un aereo statunitense, durante la Seconda guerra mondiale, con l’obbiettivo, fallito, di abbattere il ponte ferroviario. Mezza tonnellata di ferro arrugginito rimasto nelle acque del Po per 70 anni, di cui quasi 300 kg di esplosivo. Per rendere l’idea, ne servirono 500 per mettere in atto la strage di Capaci. Un’operazione complessa resa semplice (soltanto all’apparenza) dall’efficienza e dalla preparazione degli artificieri del 32° Reggimento Genio Guastatori della Brigata Taurinense, l’unità dell’Esercito Italiano, altamente specializzata nel disinnesco e rimozione degli ordigni. L’operazione è iniziata già alcuni giorni prima con la costruzione di un bunker, alto quasi 6 metri, a protezione dell’abitato, nel caso di esplosione accidentale durante la bonifica. La delicata fase di despolettamento, invece, è iniziata poco prima delle 9 del mattino, attraverso l’utilizzo di una “chiave a razzo” controllata a distanza che, grazie a due cartucce contenenti una piccola quantità di esplosivo, come un fuoco d’artificio a girandola, svita il detonatore dall’ordigno. Dopo la delicata operazione e la messa in sicurezza, il residuato bellico è stato trasportato in una cava in località Baraccone e, dopo averla inserita in una buca profonda oltre cinque metri e coperta da tonnellate di terra, è stata fatta brillare.
Le operazioni di bonifica sono state rese possibili grazie alle disposizioni della Prefettura di Alessandria in coordinamento con il Comune di Casale Monferrato e con l’ente Parco Fluviale del Po, le Forze dell’Ordine, Croce Rossa e Protezione Civile, e hanno previsto il blocco del traffico ferroviario e veicolare nei pressi dell’area interessata, il divieto di sorvolo disposto dall’Enac, oltre allo sgombero di oltre 2 mila persone. Tra le operazioni di preparazione della bonifica e la rimozione effettiva, l’Esercito Italiano ha impiegato una ventina di uomini, tra militari, artificieri e ufficiali, compreso il capitano Alberto Barberis, eccellente responsabile dell’Ufficio Relazioni Esterne del reggimento. Al comando dell’intera operazione, coordinata dal Com di Casale, il colonnello Emiliano Vigorita, mentre le operazioni di despolettamento e bonifica sono state dirette dal capitano Mattia Barcarol. In campo anche 120 volontari di protezione civile, il reparto militare della Croce Rossa, e Polizia e Carabinieri che hanno impiegato circa 45 uomini.
Dario Calemme
Boom… di visualizzazioni
La messa in sicurezza della bomba a Po ha destato grande interesse nella cittadinanza. A testimoniarlo ci sono i numeri da record che ha registrato la nostra pagina Facebook durante le operazioni di bonifica e brillamento. Quasi 100 mila persone hanno visto i vari post pubblicati in diretta sulla Pagina ufficiale. Oltre 400 hanno condiviso i le notizie e le fotografie postate live. Oltre 20 mila volte, invece, sono stati visti i due video dell’inserimento della bomba in buca e del brillamento, che si aggiungono alle migliaia di visualizzazioni che hanno registrato gli altri video.