CASALE – Prosegue incessante l’attività di controllo del territorio da parte dei militari della Compagnia Carabinieri di Casale. I militari del Nor Aliquota Radiomobile hanno deferito in stato di libertà, per furto di energia elettrica aggravato dall’uso di mezzo fraudolento, il titolare e legale rappresentante di un noto esercizio pubblico di Casale (un bar del centro). I Carabinieri intervenivano in quanto allertati da personale dell’Enel che, nell’ambito di controlli a sorpresa, stavano effettuando un accesso per verificare la regolarità ed integrità del contatore di energia di quel negozio, e rinvenivano un involucro sospetto posizionato proprio sopra al contatore stesso. Con l’arrivo dei militari e la presenza del titolare si è svelato che si trattava di un magnete la cui presenza abbatteva il calcolo di consumo di oltre il 50% rispetto al flusso reale. Il magnete è stato posto sotto sequestro mentre il contatore è stato disattivato dai tecnici.
I militari della stazione di Ticineto hanno deferito all’autorità giudiziaria il ventiseienne M.A., disoccupato, gravato da precedenti di polizia, poiché a seguito del controllo avvenuto nel pomeriggio di alcuni giorni fa, alla guida dell’auto di proprietà della madre, veniva sottoposto ad esami clinici, dai quali risultava positivo all’assunzione di sostanze stupefacenti. La patente di guida è stata ritirata per sospensione.
I militari della stazione di Casale hanno proceduto all’arresto di M.O., ventiseienne casalese già noto alle forze dell’ordine, che è stato trasferito presso la casa circondariale di Vercelli dove deve espiare una condanna definitiva a otto mesi di reclusione, pena inflitta per una evasione dagli arresti domiciliari commessa tempo addietro allorquando l’interessato si trovava sottoposto a quella misura cautelare per aver compiuto alcuni reati contro il patrimonio. I militari della stazione di Rosignano, all’esito di accertamenti svolti sulla base di una denuncia sporta da un’anziana ottantanovenne vedova residente in collina, hanno deferito in stato di libertà per tentata truffa in concorso con altre due persone non ancora identificate il trentasettenne R.R., residente nello spezzino, disoccupato già noto alle forze dell’ordine, il quale, spacciandosi per falso dipendente pubblico, riusciva ad ottenere il consenso ad entrare nell’abitazione della donna tentando di rubare soldi e preziosi; il suo piano non veniva portato a termine ma anzi si dava a repentina fuga insieme a due complici grazie al provvidenziale intervento della nipote che si stava recando dalla nonna per visitarla.