CASALE – La complessità delle operazioni necessarie per accorpare i Tribunali minori a quelli dei capoluoghi di provincia potrebbe allungare la vita di almeno un anno a quello di Casale. Questa la risposta ottenuta dall’on. Cristina Bargero che, rivoltasi agli uffici del Ministero di Grazia e Giustizia per depositare una mozione a favore del salvataggio del nostro Tribunale, si è sentita rispondere che non ce n’era bisogno in quanto gli accorpamenti saranno comunque rinviati di un anno. Intanto il Comune di Casale si è dichiarato disposto a mettere soldi propri pur di tenere il Tribunale a Casale scongiurando l’accorpamento previsto con Vercelli. La notizia è emersa dopo la riunione della Commissione che si occupa della sistemazione dei locali vercellesi destinati all’accorpamento delle funzioni giudiziarie casalesi alla quale hanno partecipato il sindaco e il presidente dell’Ordine degli avvocati, Pietro Caire. Anche da questo fronte è emerso che è difficile che entro il 13 settembre di quest’anno (data prevista dal decreto perché la “fusione” diventi operativa) gli uffici siano pronti. Altri fattori che giocano per il rinvio del trasferimento sono l’attesa dell’esito di dodici ricorsi alla Corte costituzionale, interrogata sulla legittimità del decreto e il deposito al Senato di un disegno di legge per una “Proroga e sospensione del provvedimento che introduce gli accorpamenti”. In questo intreccio di iniziative e provvedimenti il Comune ha deciso di fare la propria parte perché la sede giudiziaria della nostra città resti attiva, razionalizzando eventualmente gli spazi e mettendo quelle risorse che lo Stato non dà più. “Fino al 2011 il ministero copriva il 75% delle spese, dal 2012 aveva già ridotto al 25%” puntualizza il sindaco, che aggiunge: “Il nostro impegno punta ad una soluzione definitiva che preveda la salvezza del tribunale. Vogliamo che resti la gestione giudiziaria e non il solo contenitore a uso archivio, con magistrati e personale già spostati a Vercelli”.
LA VITA CASALESE PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI ALL’EDITORIA.
“La Vita Casalese”, tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.