ROBELLA – Una calda giornata di sole ha caratterizzato questa nuova escursione che dal Lago di Codana portava al Castello di Robella d’Asti per una visita completa all’interno di questo antico maniero. Il gruppo necessariamente ridotto per poter accedere ai vari locali del castello in sicurezza partiva alle 9,15 dal noto lago di Montiglio e dopo una breve ma ripida salita giungeva in località Stura per iniziare una lunga e lenta discesa verso il fondovalle attraversando un susseguirsi di prati ancora incredibilmente verdi nonostante l’avanzata stagione estiva. Si attraversava quindi con molta attenzione la ex Strada Statale 590 della Valcerrina iniziando quindi una lunga e tortuosa salita in direzione di Robella. Durante le varie soste lungo la salita era possibile ammirare da vari punti di vista una serie di panorami bucolici sul territorio che in questa zona incrocia ben tre provincie, Alessandria, Asti e Torino. Proseguendo si giungeva quindi all’estremità orientale di Robella per proseguire quindi lungo tutto il borgo fino alla parte opposta entrando all’interno dell’ombreggiato parco del Castello. Giunti infine al giardino centrale la famiglia del conte Maurizio Cotta, figlio del famoso giurista Sergio e nipote di Carlo, il partigiano “Gabriele” della VII Divisione autonoma Monferrato, accoglieva gli accaldati escursionisti con bevande dissetanti per poi iniziare un breve racconto delle origini e della storia del castello di Robella e delle famiglie che lo hanno abitato. I visitatori venivano quindi suddivisi in tre gruppi che seguendo direzioni diverse iniziavano la visita all’interno degli storici saloni, ancora completamente arredati con mobili, quadri e statue di varie epoche. Particolarmente interessante l’ascesa alla caratteristica torretta fino all’imponente specola ottocentesca da cui si godeva di un incredibile panorama a 360° su un territorio vastissimo, panorama limitato solo dalla giornata purtroppo non limpidissima. Una volta ritornati all’ombra degli alberi secolari in giardino non restava che iniziare a consumare l’aperitivo per recuperare le forze in vita del rientro. Verso le 13 si iniziava quindi il percorso inverso scendendo nuovamente sul fondo della Valcerrina per poi risalire nuovamente verso la frazione di Cortanieto e da li a poco imboccare un ripido sentiero che riportava il gruppo al punto di partenza, un po’ stanchi, molto sudati ma felici per la bella giornata trascorsa tra natura, storia e cultura.
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