CASALE – Mentre la Procura di Torino sta indagando sulle spese “anomale” di ben 52 consiglieri regionali su 60 (per un totale di 1.697.600 euro contestati), la Regione Piemonte cala la scure dei tagli ai finanziamenti alla sanità, ai servizi sociali ed ai trasporti pubblici. Ne risentiranno pesantemente sia i servizi urbani che quelli extraurbani, sia i trasporti su gomma, sia quelli su rotaia. Ci saranno meno ‘corse’, solo negli orari di punta (si spera che restino almeno quelle). Aumenteranno le difficoltà per i pendolari e si perderanno posti di lavoro nel settore trasporti. La Provincia di Alessandria è la più penalizzata e le ditte sono sul piede di guerra. Il trasporto urbano cittadino ha già subito riduzioni chilometriche delle corse ed ora l’AMC è alle prese con il rischio di lasciare a casa alcuni autisti. Vediamo i numeri: Nel 2013, a fronte di un fabbisogno di 651.667 euro, si ipotizza un taglio del 9,2%. Per il 2014, la situazione peggiora: il budget scenderà infatti da 591.373 a 373.290 euro, con un taglio che arriva al 42%. Nel 2015 la decurtazione sarà ancora più marcata e resteranno appena 251.430 euro di risorse. Nel triennio il taglio sfiora il 61%. Se non abbiamo sbagliato i conti con la somma di euro 1.597.600 contestata ai consiglieri regionali per spese “nomale” si coprirebbe il fabbisogno dell’intero triennio. La conseguenza sarà una netta riduzione delle corse dei bus urbani e, di riflesso, anche degli autisti. Finora la politica portata avanti dall’AMC è stata incentrata sulla riorganizzazione delle linee che ha condotto al taglio di qualche corsa in città ma adesso, con questo quadro poco incoraggiante, la situazione si fa più difficile e solo il raggiungimento dell’età pensionabile ha salvato dal licenziamento un autista. Ad un altro è stato ridotto l’orario di lavoro. Nel complesso della Provincia di Alessandria i tagli raggiungeranno nel 2015 l’80%!: 21% del secondo trimestre di quest’anno che va ad aggiungersi al 15% del primo già attuato; 36% per il 2014;35% per l’anno seguente. Più contenuti i tagli che riguarderanno la Provincia di Vercelli che, nel prossimo triennio, saranno dell’ordine del 38%. Protestano i pendolari: “Se non cambia nulla la situazione diventerà davvero drammatica. Di questo passo i paesi resteranno isolati, specie quelli collinari, i più difficili da raggiungere durante la stagione invernale”. L’associazione di categoria degli autotrasportatori sta valutando di proporre ricorso al TAR contro gli atti amministrativi regionali. All’ANAV sta a cuore la tutela dei servizi,delle aziende di trasporto e dei lavoratori, che non meritano di essere così duramente penalizzati. L’organismo di categoria si dice sì favorevole a sedersi al tavolo per ragionare sulla riorganizzazione dei trasporti sotto il profilo dei costi ma non fare da cavia per far quadrare i conti alla Regione.
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