Si è recentemente concluso il progetto LIFE Orchids cofinanziato dall’Unione Europea attraverso il programma LIFE per contrastare l’attuale declino delle popolazioni di orchidee spontanee.
Sono stati attuati interventi di ripristino delle praterie e di reintroduzione delle orchidee in aree selezionate all’interno delle Aree protette del Po piemontese.
Le praterie semi-naturali sono tra gli habitat più ricchi di specie di orchidee spontanee, di cui molte rare e in via di estinzione: tali praterie sono attualmente minacciate a causa della loro sensibilità ai cambiamenti dell’uso del suolo.
La conservazione a lungo termine delle comunità di orchidee richiede l’applicazione di misure volte a stabilizzare gli ambienti che le ospitano: esse comprendono il rinforzo delle popolazioni di orchidee in declino e la reintroduzione di specie di orchidee native ormai scomparse.
Le azioni strategiche del progetto LIFE Orchids consistono nell’applicazione di pratiche specifiche conformi alla biologia di queste piante e basate sul recupero degli habitat degradati, sulla reintroduzione di specie di orchidee selezionate e sull’attuazione della gestione territoriale, finalizzate alla protezione delle praterie.
Nei giorni scorsi le microriserve individuate, all’interno delle Aree protette del Po piemontese, dal progetto Life Orchids quali siti con funzione di vivai naturali, sono state protagoniste della traslocazione di circa 400 tuberi e piantine di varie specie di orchidee spontanee.
Le aree in questione si trovano nella Zona Speciale di Conservazione Ghiaia Grande, nel Sito d’Interesse Comunitario Basso Scrivia e nel Sito di Interesse Comunitario Bric Montariolo.
E tra le specie messe a dimora ci sono Barlia robertiana, Serapias neglecta, Anacamptis morio, Himantoglossum adriaticum riprodotte presso il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA) di Sanremo mediante la pratica di semina in vitro dei semi raccolti in questi anni nelle aree di progetto.
Oltre al personale dell’Ente-Parco coinvolto nel Life Orchids, erano presenti i tecnici del CREA, delle Università di Genova e di Torino, di Legambiente Lombardia e l’impresa esecutrice dei lavori, Vivai Gaia, che ha messo a dimora i tuberi e ha provveduto alla loro irrigazione.
L’obiettivo specifico di questo intervento di ripopolamento è la ricostituzione di popolazioni di dimensioni sufficienti – in termini di numero di individui – in grado di essere vitali e autosufficienti dal punto di vista genetico.
Con la sottoscrizione dell’impegno con Legambiente Lombardia, in rappresentanza del partenariato di progetto, il Custode di orchidee diventa protagonista di un’azione di cura e tutela del territorio.
Per saperne di più: https://www.lifeorchids.eu/diventa-custode/
Fonte Info Aree protette del Po piemontese