CASALE – Dopo un periodo di pausa, arrivato l’autunno, la libreria “Labirinto” di Casale Monferrato (via Benvenuto Sangiorgio 4) riparte con un’interessante iniziativa: domenica 11 novembre, a partire dalle ore 10 del mattino, e per tutta la giornata, torna Books&Blues la rassegna di musica e letteratura che da 9 anni anima la libreria e la città con ospiti ed iniziative culturali sotto la direzione artistica di Paolo Bonfanti. Il Books&Blues Day sarà all’insegna del “Ri_Perdiamoci nel Labirinto” e l’intento è proprio quello di passare un’intera giornata tra gli scaffali di libri, cd, dvd ascoltando musica e partecipando attivamente agli eventi che si susseguiranno. Sarà un Books&Blues a “Km 0” per dare spazio alle realtà musicali locali ed ai tanti amici di Labirinto che avranno modo di esibirsi proponendo diversi generi musicali per una rassegna a tutto tondo, volutamente e fortemente votata all’inclusione senza pregiudizio. Quindi invece di 3 giorni di Festival, avremo 1 giorno di festival con 3 concerti, 1 presentazione libraria, DJ-Set, degustazioni ed altre sorprese!
Si comincia appunto alle 10 con una colazione a ritmo di jazz presentata dai VJF4 ovvero il quartetto della Vercelli Jazz Filarmonica che propone un repertorio che spazia tra le diverse sfumature del Jazz e dello Swing.
Alle 12 si prosegue con un aperitivo accompagnato dalla musica dei RadioKing, con le loro composizioni originali di “americana”; nel pomeriggio dalle 15.30 ci sarà un momento di Jam Blues insieme con il giovane armonicista Emanuele Rendo e il chitarrista Massimo Berri e a chiudere la giornata alle 17.30, Aldo Pedron, giornalista e grande esperto e conoscitore di musica, presenterà il suo libro “Ry Cooder, il viaggiatore dei suoni”, edito da Arcana.
Durante gli intervalli/cambi palco i Rude and Wise proporranno una accurata selezione di brani di Black Music: un DJ-Set ad hoc per Labirinto!
A tutti gli eventi della giornata sarà come sempre presente, in qualità di coordinatore/moderatore/battitore libero, Paolo Bonfanti.
Non si esclude a priori la presenza di ospiti a sorpresa.
I vari momenti musicali saranno accompagnati da degustazioni di prodotti della bottega del Commercio Equo e Solidale di Casale Monferrato e dagli immancabili Krumiri Rossi.
L’ingresso è ovviamente gratuito.
Siete tutti quanti invitati a ri-perdervi nel Labirinto, trovando nuove strade e percorsi culturali.
I protagonisti:
VJF4, Vercelli Jazz Filarmonica Quartet
Il gruppo nasce come una delle formazioni ridotte della Vercelli Jazz filarmonica “G.Dosio”, che conta fino a 22 elementi d’orchestra in formazione big band swing.
Essendo il quartetto un ensemble più agile, propone brani non strettamente legati allo swing, ma secondo le inclinazioni dei vari membri ,si cerca di dare una panoramica dei vari stili del jazz .
Come ospiti, si uniscono alla formazione Chiara Viazzo e l’amico Enrico “Otto” Ottone, entrambi ai sassofoni.
Gianni Mantoan sax
Alessandro Panella piano
Diego Petrucci basso
Luca Roffino batteria
OSPITI: Chiara Viazzo sax alto e Enrico Otto Ottone sax tenore
RadioKing
La band, in essere da circa sei anni, è il proseguimento del percorso artistico di Thefinger (Franco Di Terlizi), one man band che dopo una carriera solista e la pubblicazione con l’etichetta Snowdonia di Catania di un disco accolto con entusiasmo dalla stampa specializzata (Sugar Plum Fairy 2003 ) ha deciso di proporre il proprio materiale con una vera e propria band.
I componenti del gruppo sono Franco Di Terlizi (voce, chitarra acustica, armonica), Elio Lussu (chitarra elettrica), Francesco Ranno (seconda voce, chitarra elettrica), Alessandro Rota (basso elettrico), Giuliano Anoffo (batteria). Le canzoni proposte, scritte da Franco Di Terlizi e arrangiate dalla band si rifanno alla corrente americana dell’alternative country e all’indie rock di matrice britannica. In questi anni di attività live, RadioKing hanno calcato i palchi più prestigiosi della zona ed hanno proposto due tour in compagnia di due affermati cantautori londinesi, Dan Raza e Trent Miller.
Nel gennaio 2014 un loro brano “I’m not here” è stato utilizzato come colonna sonora di uno short movie per la BMW pubblicato sulla pagina Facebook della BMW Motorraid.
Altra collaborazione degna di nota con il famoso bluesman Paolo Bonfanti col quale hanno condiviso il palco in diverse occasioni ed avuto come ospite sull’ album pubblicato nel maggio 2014 dal titolo “The Nightowl’s Lullabies. Nel maggio 2016 RadioKing presentano il loro primo videoclip a supporto del singolo “Pixies don’t lie” girato dal regista e videomaker milanese Francesco Cusanno che va ad anticipare la pubblicazione del loro secondo album.
Rude and Wise
Dall’incontro tra Claudio (Aka Bobo Jux) e Gianluca (Aka Mr. One Drop) avvenuto nella Dub Reggae Band Towards Higher Connection ha origine questo progetto.
Claudio e Gianluca si intendono a meraviglia sui ritmi in levare della Trojan Records, Treasure Isle, Crab, sui suoni Soul e Funk della Motown, della Stax e sui più rari uptempo Northern Soul. Tutta la cosiddetta “Black Music” diventa un fertile terreno d’incontro. Il gap tra le 2 generazioni si annulla e l’intesa è totale. Nasce così l’idea di proporre musica, non più da musicisti, ma da selector, sulle basi del loro Credo Musicale: Rude and Wise.
Emaunele Rendo
Armonicista, ha iniziato con studi di solfeggio presso l’istituto Soliva di Casale Monferrato e di pianoforte classico con l’insegnante Laura Bussa ed ha proseguito privatamente gli studi con l’insegnante Olga Zenin del conservatorio di Baku (Azerbaidjan). Dopo aver conosciuto le sonorità Blues già da giovanissimo ed essendone stato completamente rapito, ha iniziato a studiare l’armonica da autodidatta; prima di iniziare gli studi universitari, ha vissuto sei mesi a Chicago, Illinois dove ha avuto la possibilità e la fortuna di perfezionarsi con un grande di questo strumento, Joe Filisko.
Massimo Berri
Eclettico chitarrista genovese dotato di una grande tecnica affinata in anni di studio e pratica musicale. Ha militato in diverse band genovesi, tra cui gli Smarrons, la Paolo Bonfanti Band, Max e i Cani Colpevoli, Incontrio ed altri, spaziando dal blues al jazz, alla musica d’autore.Ha conseguito un diploma post-laurea in Musicoterapia presso la Associazione Progetto Espressione), al termine di un corso finalizzato alla formazione di musicoterapeuti e counselor.
Non ha mai smesso di approfondire la conoscenza della tecnica chitarristica e musicale ed è particolarmente interessato agli aspetti espressivi del fatto musicale-culturale, inteso, a tutti i livelli di complessità, come potente mezzo idoneo a veicolare emozioni e ad attivare la relazione tra le persone. Svolge attività di musicoterapeuta in cicli di sedute presso residenze protette per anziani e scuole secondarie.
Aldo Pedron
Giornalista musicale, pubblicista, dopo numerose fanzine a cui ha partecipato nei primi anni ’70 tra cui Happy Trails nel 1973 e 1974 e il mensile Suono Stereo Hi-Fi, nel 1977 diventa socio e collaboratore in una delle prime emittenti e Radio private della sua zona, Gallarate in provincia di Varese, RG6 (1976). Collabora e conduce programmi per altre radio, una su tutte Radio Popolare di Milano nonché Radio Lupo Solitario di Samarate (Va). La musica è la sua passione, la missione della sua vita e si può definire un appassionato, autentico rocker, critico, collezionista, nonno rock e giornalista musicale. E’ tra i fondatori della rivista mensile a carattere nazionale IL MUCCHIO SELVAGGIO e redattore dal primo numero nel 1977 (anno della sua fondazione) sino al 1980. Dal Dicembre 1980 al 1992 è invece Direttore Responsabile del mensile di rock ULTIMO BUSCADERO. Collabora a diverse testate sempre nell’ambito musicale ed ha partecipato e collaborato alla stesura di numerosi libri ed enciclopedie musicali per Fabbri Editori, Arcana e Editori Riuniti.
Il libro “Ry Cooder, il viaggiatore dei suoni” analizza in maniera approfondita ed analitica la figura di Cooder, scavandone i tratti di musicista, analizzando il suo background musicale e la sua immensa conoscenza di molteplici musicisti e metodi di suonare la chitarra. Dice Sonny Landreth: “C’è Ry Cooder e poi veniamo tutti noi”.
La cura con cui viene descritta la storia di Cooder è meticolosa, appassionata ed avvincente. Sembra di assistere ad una proiezione nella quale i vari personaggi e situazioni, si susseguono con un racconto incalzante ed appassionante. Interessante ed accurata la parte inerente i musicisti che hanno rappresentato una decisa influenza sullo stile maturato da Ry, tuffandosi poi nell’analisi di quelli che sono stati i musicisti che hanno incrociato la strada del nostro. Ecco quindi i racconti su John Hiatt, e poi David Lindley, Alì Farka Tourè, Taj Mahal, e via via gli altri non ultima la fortunata saga del Buenavista Social Club. Sterminata ed impressionante la parte relativa alle partecipazioni ad incisioni di altrui dischi, che rappresenta una buona occasione per l’appassionato e collezionista di Cooder per provare a colmare le mancanze nella propria collezione.