CASALE (am) L’importante ruolo dei giornali locali – e di una informazione corretta, puntuale e aggiornata – è stato messo in primo piano nel corso dell’annuale riunione dei collaboratori de La Vita Casalese che si è svolta sabato mattino nel salone dell’Immacolata e che come sempre è stata occasione per fare il punto sull’editoria cartacea e digitale. Quest’anno particolarmente seguito e apprezzato è stato l’intervento del prof. Franco Garelli ordinario di Sociologia dei processi culturali e di Sociologia delle religioni all’Università di Torino a cui al termine sono state rivolte diverse domande. L’incontro ha preso il via con l’intervento del direttore don Paolo Busto che ha ricordato l’imminente traguardo dei 100 anni de La Vita Casalese che verrà celebrato nel 1922 e annunciato la consegna per il 2019 dell’attestato di “Benemerito della Stampa diocesana” al collaboratore della Valle Cerrina, da venti anni, Pier Carlo Cavallo.
Pietro Policante presidente della Fipeg (Federazione Italiana Piccoli Editori Giornali) ha ricordato i 25 anni dell’associazione, definendo quella dei giornali locali “una rete unica in Italia” con la presenza di 53 testate e quelle del Piemonte quasi tutte associate con una tiratura complessiva di 400 mila copie settimanali e due milioni di lettori in Piemonte, con oltre 700 addetti di cui 250 giornalisti e 50 milioni di fatturato.
“Se la crisi dell’editoria appare non ancora del tutto superata, i giornali locali restano la colonna portante del sistema, soprattutto in Piemonte dove una lunga tradizione si affianca ad un alto livello di penetrazione tra le famiglie. – ha evidenziato poi Chiara Genisio, Vice presidente nazionale vicaria della Fisc, Federazione Italiana Settimanali Cattolici – La buona notizia è che l’editoria locale è meno in crisi di quella nazionale e che contrariamente a quanto si pensi i giovani cercano l’informazione.Ancora recentemente il sottosegretario all’Editoria Andrea Martella ha voluto dare un segnale forte nei confronti della stampa, sottolineando l’importanza del pluralismo e spronando i giornalisti a fare un’informazione seria e documentata”.
Particolarmente interessante l’intervento del prof. Franco Garelli ordinario di Sociologia dei processi culturali e di Sociologia delle religioni all’Università di Torino che ha fornito numeri dettagliati sulla situazione del clero in Italia. Tra i dati principali, come si poteva intuire, il progressivo invecchiamento dei sacerdoti (solo il 10 % ha meno di 40 anni) e il calo delle vocazioni, soprattutto nelle regioni del nord. Significativo il quadro che emerge sul rapporto dei giovani con la religione, pur in una Nazione che conta ancora quasi 60 milioni di battezzati. “La maggior parte di loro riceve un’educazione cattolica nei primi anni di vita ed è ben inserita nei contesti parrocchiali, ma c’è poi un allontanamento negli anni dell’adolescenza-ha affermato il prof. Garelli-. Molti si dichiarano atei o agnostici e si allontano dalla Chiesa perché non la ritengono in grado di proporre temi significativi per la vita moderna”. Molto interessanti e positivi gli interventi dei collaboratori alla “lectio magistralis” del prof. Garelli e alle relazioni; è stata molto apprezzata la nuova formula dell’incontro, che “dà un senso alla comunicazione”. Nel corso dell’incontro, si è svolta la tradizionale consegna dell’attestato di benemerenza, fatta dal Presedente del Consiglio Comunale di Casale Fiorenzo Pivetta, al corrispondente della Valle Cerrina Pier Carlo Cavallo, che era accompagnato dalla mamma Onorina, molto emozionata (è il più bel giorno della mia vita!…) e dal fratello Augusto Cavallo, sindaco di Mombello.
Il nostro Vescovo Mons. Gianni Sacchi ha espresso l’apprezzamento e la riconoscenza della diocesi al nostro settimanale “La Vita Casalese” alla grande rete di redattori, giornalisti, dipendenti e collaboratori che sono un centinaio, al direttore don Paolo Busto che da quarant’anni è alla guida della nostra stampa diocesana e che oggi ha aperto le celebrazioni per il centenario del nostro settimanale. Stuzzicato dal Vicario Generale don Giampio Devasini, don Busto ha ribattuto che “per quanto dipende da me certamente intendo esserci per il centenario; per il dopo, non metto limiti alla Provvidenza”. Dopo la visita alla Biblioteca, che ospita una mostra dedicata alla Bibbia, la mattinata si è conclusa con il pranzo in un ristorante locale.