ALESSANDRIA – Il giorno dopo la mobilitazione a Verona che ha visto in piazza migliaia di agricoltori per dire #stopcimicekiller e agli insetti alieni che hanno causato danni per oltre un miliardo a livello nazionale, il presidente e il direttore provinciale Mauro Bianco e Roberto Rampazzo sottolineano la presenza della numerosa delegazione di Coldiretti Alessandria alla manifestazione, testimonianza di uno dei territori più colpiti, con danni sino al 70% delle produzioni.
“Abbiamo accolto con soddisfazione le parole del ministro per le politiche agricole Bellanova quando ha annunciato che la vespa samurai, per quello che potrà contribuire a contrastare il fenomeno, da marzo-aprile, ossia da quando ci sarà la necessità di poterla utilizzare, sarà nella disponibilità degli imprenditori anche se ci vorranno anni prima che la lotta sia efficace. E’ necessario pertanto colmare questo arco di tempo con sostegni adeguati per consentire alle aziende agricole di sopravvivere all’assedio del pericoloso insetto. – ha affermato il presidente Mauro Bianco – Gli insetti alieni rappresentano una minaccia drammatica per il Paese, in un anno segnato da un inverno particolarmente caldo che ne favorisce la sopravvivenza, che va contrastata con un piano di intervento nazionale che preveda aiuti straordinari alle imprese, azioni di contenimento dell’insetto anche con un programma coordinato di trattamenti fitosanitari e sperimentazioni su insetti antagonisti oltre a misure per la difesa del settore ortofrutticolo con un sistema straordinario di verifica sulle importazioni. Considerata la gravità della situazione è indispensabile aprire il confronto anche con le istituzioni europee coinvolgendo l’UE sia per quanto riguarda gli aiuti alle imprese danneggiate che per i controlli alle frontiere comunitarie, necessari a contrastare l’arrivo di altri insetti dannosi e l’import di frutta e ortaggi trattati con antiparassitari vietati in Italia”.
Intanto, anche Coldiretti Alessandria si è già attivata per chiedere a Prefetto e Comuni un tavolo di lavoro cui affidare l’individuazione delle iniziative necessarie a contrastare la diffusione incontrollata della cimice asiatica, sottoponendo loro il Piano straordinario di lotta alla cimice asiatica, predisposto dalla Coldiretti nazionale.
#stopcimicekiller ma non solo, anche al calabrone asiatico (Vespa velutina) e al coleottero africano (Aethina tumida) che mangiano e rovinano il miele, il polline e, soprattutto, la covata annientando la popolazione di api o costringendola ad abbandonare l’alveare con gravissime ripercussioni per la produzione made in Italy di miele di acacia, castagno e mille fiori.
“Serve, dunque, un cambio di passo rapido nelle misure di prevenzione e di intervento, sia a livello comunitario sia nazionale, con l’avvio di una apposita task force. Una politica europea troppo permissiva sta consentendo l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono, invece, superare i prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano anni – ha aggiunto il direttore Roberto Rampazzo -. A livello nazionale nonostante gli importanti sforzi fatti per integrare il fondo di solidarietà nazionale con 80 milioni di euro della legge di bilancio 2020 è necessario adeguare le risorse ai danni che si sono verificati con un piano pluriannuale per sostenere le imprese agricole nella lotta al flagello arrivato dall’Asia, per questo chiediamo di rendere sistematico l’intervento del fondo e un Commissario unico che coordini gli interventi a livello regionale e nazionale con un tavolo di regia tra i ministeri di Agricoltura, Sanità, Ambiente, Rapporti UE e le Regioni maggiormente coinvolte. Nelle zone colpite dal flagello è necessaria la dichiarazione dello stato di calamità e la delimitazione delle aree danneggiate con sostegni alle imprese agricole mediante moratoria sulle rate dei mutui, sospensione del pagamento degli oneri contributivi, indennizzi a fondo perduto per i danni subiti e le perdite di reddito e lo sviluppo di fondi di intervento mutualistici”.
Alla mobilitazione hanno preso parte anche le classi quarte dell’Istituto Tecnico Agrario “Luparia” di San Martino di Rosignano che stanno dedicando particolare attenzione allo studio dei fenomeni legati ai cambiamenti climatici in agricoltura.
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