Il 17 settembre del 1931, la Rca stupisce il mondo, presentando al Savoy Plaza di New York, il Long Playing. Nasce il “33 giri”. L’idea non piace e soprattutto a causa dell’elevato costo il progetto viene scartato, verrà ripreso molti anni dopo, nel 1948. Per l’epoca si trattò di un’assoluta innovazione, un disco in vinile da 30cm che compiva 33 giri al minuto diffondendo musica. Rispetto ai 5m del 78 giri si poteva incidere fino a 30m di musica. Dato per morto all’inizio degli anni Novanta, il “Vinile”, ha saputo essere più forte e sopravvivere alle musicassette, al Compact Disc, all’Ipod e pure all’Mp3. Il piacere di appoggiarlo sul giradischi; la delicatezza nel metterci la puntina sopra; il fascino senza confini, di quel gracchiare sommesso, che è preludio infinito al primo accordo. Oggi i collezionisti mantengono vivi i ricordi del passato. Ora basta un click e si ascolta la musica in streaming, basta connettersi a internet e in pochi secondi si può ascoltare tutto ciò che si vuole. Il primo 33 giri pubblicato è La Quinta Sinfonia di Beethoven. Oggi i dischi son tornati di moda e rievoca un fascino d’altri tempi e gli appassionati, come me, son convinti che sia qui per restare, come il rock, dato per morto e poi con sempre un colpo di coda che lo mantiene in vita.
Rubrica a cura di Paolo Deregibus, insegnante corso di canto presso scuola Step Out di Casale Monferrato.
Info: Paolo Deregibus Music Project (Facebook)
Scuola “Step Out Art Studio”
Redazione “La Vita Casalese”