«Martedì 6 ottobre ci ha lasciato troppo presto Eddie Van Halen, chitarrista dell’omonima band, fondata insieme con il fratello Alex. Fra i più innovativi e talentuosi chitarristi del secolo scorso. Ha perfezionato la tecnica del tapping, influenzando le generazioni successive di chitarristi. Il primo nome della band era Mammoth dal 72 al 74, diventato poi Van Halen dietro suggerimento di David Lee Roth che voleva un nome d’impatto, tipo “Santana”. Registrarono delle demo nel 76 e 77 e praticamente quando uscì il loro primo album nel 78 (uno dei migliori album di debutto di tutti i tempi) ne avevano già pronti 2, ma per questioni commerciali li divisero e l’altro uscì l’anno successivo. Addirittura alcune demo vennero poi ripescate nei dischi successivi. Han venduto oltre 80 milioni di album in tutto il mondo. Si può azzardare a dire che fu il più grande e ultimo innovatore della chitarra rock dopo Jimi Hendrix e lo fece nel pieno periodo punk. Un’esplosione di suoni, gusto, note, composizioni, nel mezzo dell’esaltazione del non saper suonare (detto dagli stessi “musicisti” punk). Che la terra ti sia lieve Eddie. Uno degli ultimi “Dei” della musica».
Rubrica a cura di Paolo Deregibus, insegnante corso di canto presso scuola Step Out di Casale Monferrato.
Info: Paolo Deregibus Music Project (Facebook)
Scuola “Step Out Art Studio”
Redazione “La Vita Casalese”