Il 1º gennaio 2003 ci lascia Giorgio Gaberscik in arte Gaber. Inizia la carriera nel famoso locale milanese Santa Tecla dove s’incontrerà con Celentano, Jannacci e Mogol. È il periodo dei suoi primi successi Il Riccardo, Treni a gogò, La ballata del Cerruti, Goganga, Porta romana, Barbera e Champagne fino ad arrivare a Com’è bella la città. Con “Il signor G” ha inizia il Teatro/Canzone dove alterna monologhi a canzoni, il tutto condito con un’atmosfera che ha del sociale, politica, amore, sofferenza e speranza, con un’ironia tutta particolare che smuove sì risate ma anche le coscienze. Da lì una serie di successi come Far finta di essere sani, Libertà obbligatoria, Polli d’allevamento, Il grigio, E pensare che c’era il pensiero, Un’idiozia conquistata a fatica, La mia generazione ha perso (che contiene il suo celebre brano Destra-Sinistra) tutte le canzoni son scritte a 4mani con Sandro Luporini. Postumo uscirà Io non mi sento italiano.
Rubrica a cura di Paolo Deregibus, insegnante corso di canto presso scuola Step Out di Casale Monferrato.
Info: Paolo Deregibus Music Project (Facebook)
Scuola “Step Out Art Studio”
Redazione “La Vita Casalese”
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