CASALE (am) Sicurezza, trasporti, classi dimezzate (metà in presenza e metà a casa). Sono ancora tanti i dubbi degli studenti delle superiori dopo il rientro in classe del 18 gennaio, caratterizzato, come era prevedibile, da un boom di verifiche e di interrogazioni. Ecco alcuni pareri raccolti all’Istituto Leardi.
“Per quanto riguarda il rientro in presenza siamo tranquilli, sono stati fatti importanti interventi organizzativi rispetto a settembre-ottobre. Alle condizioni attuali la scuola secondo noi presenta un rischio assolutamente minimo per gli studenti. – sostiene Marco Locci, della classe 5 dell’indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing, uno dei rappresentanti di istituto – Il nodo principale per la riapertura erano i trasporti, che però sono stati potenziati sulle linee più piene riuscendo adesso a mantenere i distanziamenti su tutte le linee extraurbane, con ancora alcune criticità invece su quelle urbane. Per quanto riguarda le eventuali possibilità di assembramento alle fermate dei bus o davanti alle scuole sono stati intensificati i controlli e non viene più concesso di sostare prima di entrare a scuola, gli studenti entrano quando arrivano all’istituto”.
“Purtroppo, come studenti, non possiamo omettere i problemi derivanti dal modello di didattica digitale integrata al 50% scelto dal Leardi. – aggiunge lo studente – Al Leardi, infatti, le classi sono state dimezzate: metà classe segue in presenza e l’altra metà in Dad da casa contemporaneamente; la settimana successiva le due metà si invertono, chi seguiva da casa si reca in presenza e viceversa. Questo modello, utilizzato al Leardi anche prima della chiusura, presenta numerosi problemi secondo gli studenti, che invece preferirebbero utilizzare un modello a classi intere già utilizzato in altre scuole: metà delle classi si reca interamente a scuola una settimana e poi frequenta interamente in Dad la settimana successiva. Purtroppo, inoltre, essendo rientrati in presenza a fine quadrimestre i professori hanno dovuto utilizzare la maggior parte del tempo per valutare, e non per spiegare. Noi speriamo che invece dalla chiusura del quadrimestre in poi l’attività in presenza venga utilizzata per spiegare, non per valutare, privilegiando dunque la didattica rispetto alle valutazioni”.
“Ammetto che il rientro in presenza non è stato semplice dopo tutti questi mesi di Dad, abbiamo avuto molte verifiche e molte interrogazioni ma penso che in qualche modo questo rientro ci abbia dato un po’ di speranza. – aggiunge Elisa Fornelli della classe 3 B dell’indirizzo Turistico – Ovviamente tutti sappiamo di essere esposti ad un rischio anche abbastanza grande ma al momento l’istruzione è la cosa più importante. Per quanto riguarda la DDI devo dire che è dura da gestire soprattutto per gli insegnanti ma nell’attesa che tutto torni alla normalità direi che va bene. Speriamo tutti quanti di poter tornare a studiare tutti insieme senza limiti presto”.
“Per quanto riguarda il rientro direi che possiamo ritenerci soddisfatti perché rispetto a settembre sono stati potenziati i trasporti soprattutto quelli extraurbani che sono i più frequentati, per quanto riguarda invece la sicurezza a scuola non ci sono state grandi variazioni rispetto a settembre e questo è da considerarsi un bene poiché vengono sempre rispettate le distanze di sicurezza, si indossano sempre le mascherine e le entrate e le uscite sono scaglionate. – aggiunge Elena Oggero che frequenta la classe 4 A dell’indirizzo Amministrazione Finanza e Marketing ed è anche lei rappresentante di Istituto del Leardi – La nostra scuola ha deciso di intraprendere la didattica digitale integrata al 50%, scelta di cui comprendo le motivazioni che però non approvo completamente perché non è congeniale per i ragazzi in quanto seguire da casa con una metà di classe a scuola diventa complicato e poco produttivo. La nostra proposta sarebbe, in accordo con le istituzioni scolastiche, di poter intraprendere una ddi senza divisione delle singole classi come viene già fatto negli altri istituti per poter dare ai ragazzi una didattica più efficace”.
Così all’Istituto Luparia di San Martino
“Durante l’intera mattinata del 18 gennaio i medici dell’ASL hanno effettuato a tutti gli studenti convittori, educatori, docenti e personale ATA, i tamponi faringei il cui risultato è stato per tutti negativo; per questo posso affermare che il nostro rientro è avvenuto in sicurezza e starà ad ognuno di noi fare la propria parte essendo rispettosi gli uni verso gli altri e seguendo con attenzione tutte le regole anti-Covid. – commenta Gaia De Faveri rappresentante del Luparia – Naturalmente siamo contenti di ritornare in classe perché si sa da manuale che la didattica frontale ha un maggiore potenziale, lo scambio diretto di informazioni è di certo più efficace; siamo fieri o meglio sono fiera di come la mia scuola abbia organizzato le settimane alternate, mi rendo conto della difficoltà e per questo motivo noi alunni dobbiamo essere il più collaborativi possibili e svolgere al meglio il nostro lavoro. I nostri docenti ci stanno aiutando molto e venendo incontro il più possibile, credo che questo modo di lavorare possa funzionare e credo che abbia molte più potenzialità rispetto ad una Dad al 100%. In definitiva ritengo che il buon lavoro si possa fare in qualsiasi condizione ma che il vedersi in classe, rispettando le regole imposte, non abbia assolutamente prezzo”.