Su gran parte del territorio provinciale non piove in modo significativo ormai da settimane e presto si dovranno fare i conti con il problema siccità nelle campagne e difficoltà per le coltivazioni, soprattutto quelle che hanno bisogno di elevate esigenze idriche.
Oltre 50 giorni senza pioggia e dal 16 gennaio è in vigore, su tutto il territorio piemontese, lo stato di massima pericolosità per gli incendi boschivi deciso dalla Regione. Uno dei periodi secchi più lunghi degli ultimi 63 anni, come fa notare Coldiretti Alessandria su dati di Arpa.
L’annata 2021 si era chiusa con un deficit pluviometrico di circa il 17% a causa delle scarse precipitazioni di dicembre: questo mese di gennaio molto secco, dove si sono registrati 4.6 mm di pioggia media in regione, il 4° più secco dopo il 1989, il 1993 e il 2005, ha ulteriormente aggravato la situazione nel breve periodo tanto che l’anomalia negativa di pioggia in Piemonte dall’8 dicembre 2021 ad oggi varia tra i -45 mm e i -100 mm.
In particolare a Isola Sant’Antonio, in provincia di Alessandria, il fiume Po ha fatto registrare nel mese di gennaio un -49% di deflusso.
“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali, eventi estremi e una modificazione della distribuzione delle piogge, il tutto nell’ambito di una tendenza al surriscaldamento – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Una situazione che mette a rischio le coltivazioni che avranno bisogno di acqua per crescere al risveglio vegetativo favorito da un inverno mite. A preoccupare è anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino, soprattutto nel nord Italia tra Piemonte e Lombardia, si registra un -57.6%. La siccità è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con un danni stimati in media in un miliardo di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti”.
I cambiamenti climatici hanno modificato soprattutto la distribuzione sia stagionale che geografica delle precipitazioni anche se l’Italia resta un Paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente dei quali purtroppo appena l’11% viene trattenuto. Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto, insieme ad Anbi, un progetto concreto immediatamente cantierabile nel PNRR continuano.
Un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale. Il progetto prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti, progettualità già avviata e da avviarsi con procedure autorizzative non complesse, in modo da instradare velocemente il progetto e ottimizzare i risultati finali.
“Serve un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca ed innovazione per lo sviluppo di coltivazioni con un ridotto fabbisogno idrico. I costi di irrigazione sempre più elevati, mettono in difficoltà le nostre imprese agricole per questo sono necessari interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque ma anche campagne di informazione ed educazione sull’uso corretto dell’acqua”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.
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