CASALE – Sgominata dalla Polfer di Casale, in collaborazione con i colleghi della squadra di polizia giudiziaria del Compartimento di Piemonte-Valle d’Aosta e Lombardia, una pericolosa banda di predoni del rame con sede il Lombardia nella zona di Milano, Monza e Bergamo. In totale dieci rumeni fra i 22 e 39 anni che al termine dell’indagine denominata “Copper Raiders”, coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica Roberta Brera, sono finiti in carcere con l’accusa di furto aggravato, ricettazione, e per 8 di loro anche la grave accusa di associazione. Una vera e propria “macchina da guerra” che era in grado di pianificare, organizzare e mettere in atto, in tempi brevissimi, furti ingentissimi di rame nelle ferrovie e in aziende private in tutto il Nord Italia. In totale ben 21 furti messi a segno fra il giugno del 2001 e il febbraio del 2013 con colpi importanti come quello messo a segno a Casale con bottino da 100 mila euro. Poi nel febbraio dello scorso anno oltre 20 chilometri di cavi di rame sottratti da campi agro voltaici nella zona di Piacenza, altri 26 chilometri di rame sono stati asportati dalle linea ferroviaria Milano-Venezia nella primavera del 2012. In quest’ultimo caso erano state asportate in prevalenza le scaldiglie che avrebbero potuto provocare il blocco di uno dei tratti più frequentati del Nord Italia. La banda era anche specializzata nel furto di parti di autovetture di lusso, su commissione, alcune compiute di notte anche nei depositi giudiziari di Milano. Ed inoltre colpi a danni di mobilifici, cascine agricole dove asportavano ingenti quantitativi di gasolio che servivano per sostenere le loro razzie notturne e per la vendita ai ricettatori. Parte della refurtiva veniva spedita in Romania. L’indagine era partita a Casale nel novembre del 2011 quando era stato messo a segno un mega colpo nel magazzino delle Ferrovie, in zona Cancellini, a Porta Milano. Approfittando del week-end la banda aveva asportato 80 bobine di cavo di rame nuovissimo, che sarebbe servito per un lavoro nel tratto vercellese. In totale oltre 46 chilometri di cavo per un valore di 100 mila euro. Lunedì mattina sul posto erano intervenuti gli agenti della Polfer di Casale, diretta dal sovrintendente Rita Perin, che avevano subito notato un particolare rilevante. I predoni avevano lasciato a terra materiale edile che probabilmente era stato scaricato da alcuni camion di provenienza furtiva. Su un foglio i poliziotti casalesi avevano anche rintracciato una e-mail che faceva riferimento ad una ad azienda di Nerviano in provincia di Milano. Settimane prima erano stati rubati un furgone e un camion che la banda aveva utilizzato per il colpo a Casale. La dottoressa Brera aveva poi subito notato delle analogie fra il furto commesso a Casale e uno analogo alla ditta Tassullo, ex cementifici Rossi, ad Ozzano, dove erano stati asportati cavi per un valore di 20 mila euro. Era partita una complessa indagine che tramite centinaia di intercettazioni telefoniche, sopralluoghi e controlli incrociati aveva portato a dare un volto alla banda di predoni. Nella notte fra il 6 e 7 febbraio, con l’impiego in contemporanea di 40 uomini della Polfer, sono stati eseguiti i provvedimenti di custodia cautelare in carcere autorizzati dal gip Patrizia Baici. Nella zona del piacentino, dove probabilmente stavano per effettuare un nuovo colpo, ne sono stati bloccati otto, gli altri due poche ore dopo dai carabinieri di Vigevano e Garbagnate Milanese.