CASALE – Amici così è meglio non averne. Lo ha stabilito la Procura di Torino che ha chiesto il giudizio immediato per Mauro Bernardinello, casalese di 45 anni, accusato di aver recitato un ruolo chiave nel rapimento di Edoardo Monti, figlio del noto avvocato, già presidente dell’ordine forense casalese, Paolo.
Il muratore, che da anni aveva lasciato il Monferrato per andare a vivere in Russia, dovrà rispondere di sequestro di persona a scopo di estorsione, almeno secondo le risultanze delle indagini condotte dalla Dda, la Direzione distrettuale antimafia, di Torino.
I fatti risalgono a febbraio 2012, quando Bernardinello si presentò alla porta dell’avvocato Monti.
Si era presentato come un amico di Edorardo, che alcuni sequestratori russi avevano inviato come intermediatore per la liberazione del figlio.
Ma il noto professionista casalese, senza indugi, invece di versare i 300mila richiesti, si rivolse immediatamente alla Polizia.
Bernardinello tornò quindi in Russia a mani vuote, con un volo che faceva scalo a Zurigo, tenuto sotto controllo dagli uomini di Commissariato e Questura, e come mise piede a terra fu bloccato. Il figlio, contemporaneamente, fu misteriosamente liberato e riuscì a raggiungere la sede diplomatica italiana.
Il padre, purtroppo già con il cuore debole, non riuscì a sopportare le fasi concitate del rapimento, e morì stroncato da un infarto.
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