Con intelligenza e capacità di discernimento il Comune di Casale ha concesso il salone Tartara alla comunità islamica locale per fare la festa della fine del Ramadan. E’ una festa per il termine del digiuno penitenziale che vede convergere in allegria e serenità le famiglie.
I musulmani che vivono a Casale e nei dintorni li incontriamo sempre per strada, nei supermercati, nelle scuole in cui accompagnano i figli, che sono numerosi e molto belli. Sono di varie provenienze: egiziani, albanesi, siriani, libici ecc.; tra di loro anche alcuni profughi che sono accolti nei centri di accoglienza della Caritas o dipendenti dalla Prefettura. A Casale non c’è una moschea, e bene hanno fatto il Sindaco e la Giunta Comunale a dare per quella giornata il salone Tartara gratuitamente.
Chi prega, chi loda Dio, chi gioisce dei suoi doni, rispetta i suoi figli e la comunità in cui è accolto, ci aiuta a costruire un futuro accogliente, libero e pacifico in cui si abbattono i muri e si costruiscono ponti.
Sbagliano quelli che fanno l’equazione mussulmano = terrorista. E’ come se gli americani dopo l’assassinio del giovane statunitense avvenuto a Roma la settimana scorsa dicessero che tutti gli italiani sono assassini.
Distinguere è difficile per quelli che hanno perso la capacità di vedere nell’uomo un fratello e un figlio di Dio e nelle differenze una ricchezza. Poi magari piangono per il gatto morto o portano il cane alla toelettatura. Facile è invece per chi ritrova il volto di Cristo.
d. paolo busto
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