CASALE – Martedì 14 luglio. E’ la data in cui il gup Federica Bompieri deciderà sul rinvio a giudizio dell’imprenditore svizzero Stephan Schmdiheiny, che la procura di Torino accusa dell’omicidio doloso nel processo Eternit bis. La richiesta dell’accusa è quella di mandare nuovamente a processo il magnate elvetico, questa volta non per disastro doloso ambientale, ma con l’accusa di omicidio volontario di 285 persone, uccise dalle malattie provocate dall’amianto. I difensori dello svizzero hanno ribadito il concetto del “ne bis in idem” ovvero non si può processare due volte la stessa persona per gli stessi fatti. La procura invece rimarca che i beni giuridici tutelati sono diversi: la pubblica incolumità nel disastro, la vita delle persone nell’omicidio e non ci sarebbe sovrapposizione. Intanto a Casale per quella polvere maledetta si continua a morire e si continuerà ancora per diversi anni.
Tra meno di un mese la decisione del gup Bompieri.
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