SAN SALVATORE –
“Una festa senza incontrarci, ma con l’invito a partecipare da casa”, è questo l’appello del sindaco Enrico Beccaria che ha deciso di organizzare ugualmente, nonostante il lockdown, per la prima volta dopo settantacinque anni dal 25 aprile 1945, una insolita Festa della Liberazione. Un giorno lieto, di primavera, che per anni si è celebrato con l’incontro dei sin
daci dei due comuni confinanti, San Salvatore e Castelletto, davanti al cippo che indica il luogo dove il sansalvatorese Gustavo Bisoglio, il giovane che insieme a Suanno Egidio, Benzi Libero e Aceto Mario perse la vita cadendo sotto le mitragliatrici dei nazisti ormai in ritirata nel 1945. Quest’anno le celebrazioni si limiteranno ad una funzione religiosa alle 11,30, a porte chiuse, a alla deposizione della corona d’alloro davanti al monumento dei caduti a pochi metri dalla chiesa parrocchiale. Per stimolare alla partecipazione dei sansalvatoresi, al termine della funzione, un’auto passerà per le vie del centro storico intonando l’inno d’Italia e il canto di Liberazione “Bella ciao”.