CASALE – Nel panorama cittadino e territoriale, la Chiesa di San Domenico occupa un ruolo di grande importanza per bellezza artistica ed interesse storico. Ed è anche rilevante, nell’ambito della struttura parrocchiale, l’impegno, promosso dal parroco Don Antonio Gennaro, vicario generale, relativo all’assistenza caritativa ed umanitaria che viene dedicato ai bisogni ed alle necessità della gente del quartiere. Collocata nel centro storico della città, la Parrocchia di San Domenico conta circa 2300 abitanti, svolge attività di aiuto e sostegno alle persone bisognose, in continuo aumento. “Mensilmente distribuiamo, spiega Don Antonio, pacchi di generi alimentari ad una cinquantina di nuclei familiari o persone singole, e li sosteniamo anche con contributi finanziari per il pagamento di bollette e canoni d’affitto”. In questo ambito è davvero prezioso l’impegno del Gruppo San Vincenzo della parrocchia. La Chiesa di San Domenico è parte integrante di un complesso molto ampio che comprende anche la Chiesa di San Pietro Martire (ora S. Rita), il Chiostro ed il cortile interno, l’ex aula capitolare del convento domenicano ed il cortile absidale del sacro edificio. “La gestione materiale di un così grande complesso – precisa il parroco Don Antonio – pone (e nello tempo ne richiede la soluzione) problemi di ordine finanziario alla parrocchia. E nonostante queste pesanti esigenze, dal punto di vista economico, inderogabili nel tempo, la parrocchia ha potuto affrontare le diverse urgenze legate alla conservazione di una struttura così importante per arte e storia”. Le opere di restauro conservativo di tutto il complesso, iniziate nel 1986, quando la Parrocchia venne affidata alle cure di Don Antonio Gennaro, “sono state rese possibili – continua Don Antonio – grazie all’importante eredità lasciata dalla famiglia Turcotti nel 1994, ad interventi e donazioni di alcune Fondazioni bancarie, Club e privati cittadini”. In questi quasi trent’anni di attività parrocchiale è stata impegnata una somma di due milioni e ottocentomila euro, dei quali “una metà è stata spesa per tutti i lavori di restauro conservativo – precisa Don Antonio – l’altra metà è stata consumata nell’attività di catechesi, liturgia e carità”. I cantieri nell’edificio sacro restano ancora aperti, è necessario portare a termine i lavori in sacrestia ed iniziare l’opera di restauro degli interni della Chiesa, dove tre navate, sorrette da pilastri che reggono volte a crociera, scandiscono lo spazio impreziosito da numerose opere di pregio. Ma come “intervento di urgenza” annuncia Don Antonio, ci sarà da provvedere per il consolidamento della maestosa torre campanaria gotica (con cella campanaria aperta da bifore già rinascimentali) di una Chiesa considerata un vero e proprio museo per il numero di opere d’arte, in una Parrocchia attenta e vicina alle necessità dei bisognosi. “Con tutti questi lavori e interventi le casse della parrocchia – evidenzia Don Antonio – sono ormai vuote. Si spera, e si confida, nella sensibilità di Fondazioni, Club e privati cittadini nei riguardi di un complesso storico ed artistico così importante”. Per informazioni, e partecipazione, al progetto di lavori di restauro conservativo nella Chiesa di San Domenico è disponibile il contatto telefonico della Parrocchia ai n. 0142.452747 – 338.7845120.