“E’ salva la vendita di piante e fiori e relativi prodotti accessori nei centri commerciali nonostante la chiusura obbligatoria nei fine settimana decisa per i non alimentari”. Così il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco in riferimento alle nuove ordinanze regionali anti contagio, che esentano il settore florovivaistico dalla chiusura anche in vista delle imminenti festività di Ognissanti oltre a stabilire il coprifuoco per le uscite.
Il settore florovivaistico è stato tra quelli ad aver risentito maggiormente delle conseguenze della pandemia. Un vero e proprio tsunami al quale il Covid ha creato anche problemi all’export con blocchi al confine e in dogana di tanti paesi Ue ed extra Ue, con ritardi e difficoltà nei trasporti e nella vendita.
“La decisione di consentire la vendita dei fiori nei prossimi weekend è importante – aggiunge il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo (in foto) – per garantire ai cittadini la possibilità di portare un dono ai propri defunti, in una ricorrenza che resta tra le più radicate della tradizione nazionale. Nel pieno rispetto di tutte le disposizioni nazionali e regionali sulle restrizioni per contenere il contagio i vivai continueranno a lavorare per garantire la massima qualità di piante e fiori italiani, organizzandosi per fare consegne a domicilio, con contatti per telefono o mail”.
Si tratta anche di una scelta coerente con la necessità di tutelare il florovivaismo Made in Italy che nel 2020 ha subito un crack da oltre 1,5 miliardi e la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro, dai vivai ai negozi, con il blocco di matrimoni, eventi e cerimonie.
Il risultato è stata la perdita di fiori e piante appassiti e distrutti nei vivai. Da tutelare c’è il futuro di un comparto chiave del Made in Italy, con il valore della produzione italiana di fiori e piante stimato in 2,57 miliardi di euro grazie a 27mila imprese con circa 200mila posti di lavoro che ora si trovano in gravissime difficoltà.
Prima dell’emergenza in Piemonte il comparto florovivaistico generava una produzione lorda vendibile di oltre 130 milioni di euro di cui con più di 1.100 imprese diffuse sul territorio, una superficie complessiva di 1.300 ettari, una produzione di piante ornamentali di oltre 10 milioni ed un totale di circa 3500 addetti. A livello provinciale, circa 200 le aziende impiegate nel settore per 170 ettari di superficie.