Riceviamo e pubblichiamo
Caro Direttore, il giorno 10 ottobre scorso l’Associazione Generale di Mutuo Soccorso, a seguito dell’Assemblea, alla quale hanno partecipato uno sparuto numero di Soci, ha deciso di “provare a girare pagina”. Girare pagina non nei principi o nei valori che dalla fine del 1800 sono stati il faro guida nella solidarietà di una Città che ha vissuto, nel bene e nel male tutte le espressioni di una trasformazione sociale ed economica, ma provare a “sistemare” una questione economica lacunosa che non ha tenuto conto che la matematica non è una opinione, bensì una scienza esatta. Ho accettato e con me altri volenterosi di provare a dare senso, soprattutto prospettive sociali, quanto mai utili alla cittadinanza casalese, per un rilancio dell’interesse civico ad una (forse più) generazione sempre alla ricerca di identità, sfogo ed appagamento a quel senso di condivisione quanto mai necessario ed utile ad una città che fatica a superare i passaggi generazionali, ma è brava a lamentarsi di essere dimenticata. Dopo questa breve premessa, vorrei rivolgere un accorato (magari appassionato) invito in primo luogo ai Soci di questa gloriosa Associazione affinché si sentano partecipi di ogni decisione. Purtroppo, sono rimasti pochi, ma leggendo i loro nomi, mi sento confortato dalle loro peculiarità essenziali, soprattutto tutti motivati dal senso della solidarietà e condivisione. A fronte di questo li esorto a farsi promotori di un sostegno morale per un’impresa che sembrerebbe impossibile, ma per chi come me, che ha sempre sostenuto che le imprese materiali non sono mai impossibili agli uomini, non possiamo che tentare di salvare il “vecchio e caro Mutuo Soccorso”. La situazione economica che si è presentata alla nostra attenzione è disastrosa, le possibilità di salvare il “Mutuo” sono legate alla buona volontà di molti cittadini, ma in particolare alle istituzioni locali che anche se indirettamente ne sono coinvolte: alludo all’Amministrazione Comunale ed al Servizio Socio Assistenziale dipendente dall’Assessorato competente con il quale è stato avviato un dialogo per addivenire ad una risoluzione per la ricollocazione delle famiglie ospiti nel “vecchio” edificio del Mutuo. Desidero ricordare che il vecchio edificio non gode ormai da tempo delle garanzie di sicurezza, affidabilità e di conseguenza abitabilità, necessarie alle persone che vi dimorano: tutte persone assistite o comunque sotto tutela del S.S.A. Il nuovo CDA del Mutuo, sta provando a trovare una via per salvare una storia e una tradizione secolare tanto cara alla Città di Casale Monferrato, in questo ultimo mese e con non pochi sacrifici, è ripartita l’attività del circolo ricreativo con una nuova gestione, è stato ricreato un ambiente accogliente ed ospitale nella ricerca di offrire momenti culturali, ricreativi e di svago per una buona fetta della società casalese. Tutto ciò però non basta a sanare la situazione debitoria accumulata negli ultimi decenni. Oggi il “Mutuo” deve affrontare una scelta doverosa ed imprescindibile per mantenere la stessa memoria storica propria e delle figure che al Mutuo hanno dato lustro a partire dai Soci fondatori e da coloro che con la propria vita hanno valorizzato lo scopo stesso dell’Associazione. A titolo di esempio cito un solo nome, ma ne sono certo, vale per tutti coloro che hanno vissuto in prima persona lo spirito della carità e della bontà: Don Giuseppe Palena. A tal proposito sono mio malgrado a dover comunicare che quest’anno, proprio per le pessime condizioni associative, l’edizione del Premio alla Bontà a lui dedicato non sarà organizzata. La Bontà dovrebbe essere celebrata da un momento di gioia e di festa, ma venendo meno questa prerogativa, credo opportuno rimandare al prossimo anno la 61° edizione.
Gian Luigi Ravera – Presidente Casale Monferrato 4 dicembre 2022