CASALE (f.b.) – Le foibe sono cavità carsiche di origine naturale con ingresso a strapiombo. Ed è in quelle voragini dell’Istria che tra il 1943 e il 1947 sono stati gettati, vivi e morti, quasi diecimila italiani. Nel Giorno del Ricordo di quell’ondata di violenza che per quasi cinquant’anni è stata avvolta dal silenzio della storiografia e della classe politica, l’Amministrazione comunale cittadina ha organizzato una serie di appuntamenti per commemorare le vittime di una delle pagine più angoscianti della nostra storia. La Giornata è incominciata al Teatro Municipale con uno spettacolo, dedicato agli studenti degli Istituti superiori, dal titolo “Naufraghi nella tempesta della Pace – Storie e memorie dei profughi della Venezia Giulia e dell’Istria”, portato sul palcoscenico dalla compagnia teatrale Coltelleria Einstein, dopo il saluto dell’assessore alla Pubblica Istruzione Ornella Caprioglio e la breve prolusione di Mauro Bonelli. Al termine della rappresentazione, si è proceduto al trasferimento ai giardini collocati all’angolo tra viale delle Foibe e viale Giolitti per la alla cerimonia ufficiale, alla presenza del vescovo Alceste Catella, del sindaco Titti Palazzetti, del dirigente dell’Istituto Comprensivo Negri, Emanuela Cavalli, del dirigente dell’Istituto Superiore Balbo, Riccardo Calvo, di rappresentanti delle associazioni d’Arma, di autorità civili e militari, del vicesindaco Angelo Di Cosmo, del vicepresidente del consiglio comunale Federico Riboldi, dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Ornella Caprioglio, di consiglieri comunali e di cittadini, insieme agli studenti ed ai loro docenti. E’ stata scoperta dal Sindaco una lapide su cui è scritto “In memoria degli Italiani uccisi nelle foibe e degli esuli istriani, Giuliani, Dalmati vittime di un regime totalitario e di uno spietato odio etnico, 1943-1947 affinché il ricordo del loro eccidio e della loro persecuzione rafforzi in noi l’impegno quotidiano a tutela, sempre ed ovunque, dei diritti umani e della pace – i cittadini di Casale Monferrato”, con la deposizione di una corona d’alloro a nome della cittadinanza. Poi è seguito l’intervento del Sindaco Palazzetti con un richiamo alla necessità di “far luce su tutte le pagine della nostra storia, riconoscere le luci e le ombre, le responsabilità di ogni parte e trarne l’insegnamento che la democrazia è indispensabile per garantire il rispetto dei diritti umani e la pace” ed al dovere di “avere il coraggio di guardare in faccia le barbarie dell’uomo per non ripeterle”. E prima della conclusione della cerimonia, finita con il canto dell’Inno d’Italia, il vescovo Alceste Catella ha evidenziato “l’importanza e il valore della condivisione della giornata della memoria del giorno del ricordo”, e richiamato alla riflessione di come “la violenza contro l’uomo non fu solo eliminazione fisica, ma fu anche volontà di umiliare denigrare e cancellare l’identità della persona, ridurre l’uomo ad un numero e farne sparire anche il ricordo”.
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