CASALE – Se ti ricatta, non è amore. Se minaccia te o i tuoi figli, non è amore. Se ti isola, umilia, offende, non è amore. Se ti perseguita con mail e sms ossessivi, non è amore. Se ti prende con violenza quando non vuoi, non è amore. Se ti chiede “l’ultimo appuntamento”, non è amore”. Se ti uccide, non è amore. Nella giornata internazionale della donna, la polizia di Stato ieri mattina è scesa nuovamente in campo con la campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere, accompagnata dallo slogan: ”Questo non è amore”. In questa seconda occasione, la Questura di Alessandria ha scelto di allestire, nella mattinata di mercoledì, dei gazebo in piazza Mazzini a Casale. Un momento d’incontro è volto a rompere l’isolamento e il dolore delle vittime di violenza di genere, offrendo il supporto di un’equipe di operatori specializzati, in prevalenza composta di donne e formata da personale di Polizia specializzato, da medici, psicologi e da rappresentanti dei centri antiviolenza. La postazione della Polizia di Stato ha accolto gli alunni delle classi IV e V delle scuole secondarie superiori ed i cittadini che hanno ricevuto informazioni con l’occasione anche di denunciare, in ambiente protetto, eventuali episodi di violenza. Accanto al personale della Sezione Anticrimine e della Squadra investigativa del locale Commissariato e dell’Ufficio controllo del territorio erano presenti, inoltre, un operatore socio-assistenziale del Centro di ascolto di Casale ed una rappresentante del centro antiviolenza “Me.dea”, che già in altre occasioni hanno rappresentato preziose risorse per lo sviluppo di iniziative di settore, integrando per gli aspetti di specifica competenza, l’attività del personale della Polizia di Stato. Nella prospettiva di prevenzione sulla violenza alle donne si muove l’adozione dall’inizio dell’anno del protocollo Esame delle Violenze Agite da parte di tutte le Questure d’Italia, presentato anche a Torino alla presenza del Capo della Polizia. Protocollo innovativo che consente agli equipaggi di Polizia, chiamati dalle sale operative ad intervenire su casi di violenza domestica, di sapere se ci siano stati altri episodi in passato nello stesso ambito familiare. Tutto questo attraverso una procedura che prevede l’attivazione di processing cards uniformi sia per gli operatori di volante che 113, la successiva compilazione di una checklist, e una descrizione dell’avvenimento da riportare nelle banche dati delle forze dell’ordine per l’immediata, futura, consultazione. Inoltre, i dati rilevati a livello statistico, consentiranno degli approfondimenti scientifici e sociologici per contrastare il fenomeno sotto il profilo della prevenzione. Ieri pomeriggio intanto al Castello di Casale sono state presentate e inaugurate le cinque panchine rossa simbolo casalese per la battaglia contro la violenza alle donne.
LA VITA CASALESE PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI ALL’EDITORIA.
“La Vita Casalese”, tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.