CASALE – Di giorno era un giovane muratore albanese, ormai ampiamente integrato, serio, professionale: un bravo ragazzo. Fuori l’orario di lavoro, invece, si trasformava in un narcotrafficante che importava eroina dall’est europeo per spacciarla sul territorio nazionale. Ma la doppia faccia di questo insospettabile moderno «Two Faces» non è sfuggita agli uomini della Guardia di Finanza di Torino e della Direzione Distrettuale Antimafia del Piemonte. Il suo tenore di vita, infatti, era troppo per le possibilità di un normale muratore: in dieci anni di professione aveva acquistato un appartamento da 200 mila euro, una Bmw ed una vita trascorsa senza badare a spese. Fattori che abbinati ai continui viaggi nel Nord-Est hanno fatto finire il giovane albanese sotto la lente degli investigatori delle fiamme gialle e della Dda. Proprio mentre rientrava dal suo ultimo viaggio a Stra, vicino a Venezia, è stato fermato dagli uomini delle fiamme gialle che hanno rinvenuto, sotto il sedile, 11 chili di eroina purissima. Messo sotto torchio, l’uomo ha condotto i finanzieri al suo laboratorio dove sono sequestrati altri 70 chili di eroina, ma già lavorata e pronta per essere spacciata. Era una vera e propria raffineria, con presse, miscelatori, bilancini e macchinari per il confezionamento. Considerato il peso dello stupefacente con questa operazione la Guardia di Finanza ha sottratto al mercato circa 80 mila dosi, per un valore di 4 milioni di euro. Secondo gli investigatori, la scelta di utilizzare luoghi nel Nord-Est è dettata dall’esigenza di preparare e stoccare lo stupefacente sulla direttrice del traffico internazionale proveniente dall’oriente e che non sia troppo distante dal confine italiano con l’ex Jugoslavia. Dopo l’arresto e le perquisizioni il muratore albanese è stato ristretto in carcere e l’auto è stata sequestrata e messa a disposizione della Guardia di Finanza per le operazioni antidroga.
Dario Calemme