CASALE – Questa mattina nell’aula magna dell’Istituto Balbo il prof. Salvatore Trovato (docente dell’Università di Catania), esperto della storia linguistica italiana ha approfondito una pagina straordinaria di immigrazione avvenuta nove secoli fa di migliaia di monferrini verso la Sicilia (XI-XIII secolo), di cui resta traccia nella lingua, il galloitalico, ancora oggi parlato in una vasta zona dell’isola. Salvatore Trovato ha accolto con entusiasmo l’invito a visitare nuovamente il Monferrato dove nel maggio del 2019 a Cella Monte ha presentato il suo libro intitolato “Parole galloitaliche in Sicilia”, pubblicato dal Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani (Palermo 2018). Salvatore Trovato è professore emerito di Linguistica e Glottologia all’Università di Catania e si è detto “lieto di far conoscere alla Madrepatria settentrionale quanto gli immigrati di nove secoli fa hanno saputo fare in Sicilia” per rendere belle e importanti molte città, tra cui Nicosia, Randazzo, Piazza Armerina e Caltagirone, per citare solo le maggiori. “La storia di una migrazione dimenticata di migliaia di monferrini verso la Sicilia tra l’XI e il XIII secolo, di cui resta traccia soprattutto nella lingua, il galloitalico, ancora oggi parlato in una vasta zona dell’isola. Infatti gli stretti rapporti di epoca medievale tra l’isola e le regioni settentrionali hanno arricchito il siciliano di un patrimonio lessicale ancora oggi assai vitale e che merita di essere conosciuto con l’intenzione, al di là della ricerca scientifica, di accostare Madrepatria e Colonie. Da questi termini lessicali ho potuto scoprire chi erano gli immigrati in particolare artigiani, muratori e piccoli commercianti” ha sottolineato il prof. Salvatore Trovato
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