Dopo la carne e il pesce in provetta arriva anche il latte sintetico con Israele che si appresta a diventare uno dei primi paesi al mondo a vendere veri e propri prodotti lattiero caseari senza mucche.
E’ l’allarme lanciato da Coldiretti e Filiera Italia che a Tuttofood hanno lanciato con Assica, Assolatte, Unaitalia e Assocarni la prima alleanza contro l’assalto del cibo sintetico alle tavole mondiali e a comparti strategici del vero Made in Italy agroalimentare, dalla carne ai salumi, dal latte ai formaggi, in occasione del convegno su “I rischi del cibo sintetico” nell’ambito della più importante fiera dell’agroalimentare in Italia a Milano.
All’incontro ha preso parte anche una numerosa delegazione di Coldiretti Alessandria che, con il Presidente Mauro Bianco e il Direttore Roberto Bianco, ha ascoltato e condiviso le forti preoccupazioni per i pericoli che arrivano dai prodotti di laboratorio che vogliono spacciare per cibo e per la sopravvivenza della Fattoria Italia che vale oggi 55 miliardi di euro e rappresenta uno dei fiori all’occhiello del tricolore a tavola.
Un Frankenstein food che, secondo l’indagine Tecnè, viene nettamente bocciata dagli italiani con il 72% dei cittadini che non mangerebbe la carne sintetica ottenuta in bioreattori e solo il 18% la proverebbe mentre il 10% non sa e ha quindi bisogno di più informazioni.
Il ministero della Sanità di Israele ha, infatti, concesso alla società Remilk, che sta già producendo su scala industriale in diverse aree del mondo, di vendere al pubblico i suoi prodotti lattiero caseari nati in laboratorio senza aver mai visto neppure l’ombra di una mucca usando il gene della proteina del latte e inserendolo in bioreattori per la crescita accelerata con un processo simile a quello usato un po’ per tutti gli alimenti creati in laboratorio, o “a base cellulare” come suggerito da Fao e Oms.
“La verità è che non si tratta di cibo ma di un prodotto ingegnerizzato, con processi di lavorazione molto più simili a quelli dei farmaci e proprio in questo ambito devono essere valutati” – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Nei prodotti a base cellulare si utilizzano ormoni che invece sono vietati negli allevamenti europei dal 1996. Abbiamo acceso i riflettori su un business in mano a pochi ma molto influenti nel mondo che può cambiare la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda mettendo a rischio la stessa democrazia economica e alimentare”.
“Pensare di sostituire con un procedimento di laboratorio il legame tra il cibo che mangiamo e la terra è un atto gravissimo: non è questo il cibo del futuro che vogliamo – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. A quelle quattro o cinque multinazionali che vogliono proporre l’omologazione diciamo che l’Italia, con i suoi agricoltori, con l’eccellenza del know how dell’industria di trasformazione, con la qualità dei suoi prodotti e con il suo modello di sostenibilità guardato come esempio in tutto il modo, continuerà a battersi perché sulle sue tavole possa arrivar un cibo sano e naturale. Coldiretti continuerà a lavorare con il Governo per non abbassare la guardia, salvaguardare il nostro tessuto produttivo e difendere i nostri standard di qualità da chi invece pensa che sia possibile mettere a rischio la salute di milioni di consumatori a benefico solo del proprio profitto”.
In un serio dibattito basato sulle conoscenze scientifiche non ha alcun senso comparare la carne naturale con quella sintetica, in quanto non ci risulta che possano essere riprodotte in laboratorio la complessità e la ricchezza dei nutrienti di alto valore biologico che contraddistinguono gli alimenti di origine animale. A tutela quindi del consumatore, bene la fermezza del Governo nell’aver deciso per il principio di precauzione e auspichiamo che la stessa fermezza e trasparenza venga usata nel limitare l’utilizzo di nomi propri di carni e prodotti a base di carne per alimenti che non la contengono (cosiddetto meat sounding).
La Coldiretti ha già raccolto oltre mezzo milione le firme a sostegno della legge per fermare i cibi sintetici in assenza di adeguate garanzie dal punto di vista della sicurezza alimentare ed ambientale. Una mobilitazione che continua su tutto il territorio italiano raccogliendo un consenso trasversale: dal premier e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni al presidente del Partito Democratico Stefano Bonaccini, dal vicepremier Antonio Tajani di Forza Italia al vicepremier Matteo Salvini della Lega, dal leader di Azione Carlo Calenda al capo politico di Noi Moderati Maurizio Lupi fino a capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato Stefano Patuanelli e tantissimi parlamentari.
Anche duemila Comuni hanno deliberato a sostegno della proposta di Coldiretti spesso all’unanimità, insieme a Regioni di ogni colore politico ed esponenti di ogni schieramento, Ministri, a partire da Francesco Lollobrigida all’Agricoltura e Sovranità Alimentare, Sottosegretari, Parlamentari nazionali ed europei, Sindaci, associazioni, personalità della cultura dello sport e dello spettacolo, imprenditori e numerosi vescovi.
E proprio il Ministro Lollobrigida nel suo intervento di oggi a Tuttofood ha ribadito come “Stiamo difendendo il futuro dei nostri figli e del mondo, è giusto mettere la qualità al centro del cibo che mangiamo. Sul cibo artificiale abbiamo avviato un percorso trasparente che è iniziato con la raccolta di firme della Coldiretti”.
LA VITA CASALESE PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI ALL’EDITORIA.
“La Vita Casalese”, tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.