Il 14 gennaio 2020 riprende finalmente il cammino per dare giustizia alle migliaia di vittime dell’Eternit. L’accusa di omicidio volontario è sicuramente molto grave, perché gravi sono i fatti e le responsabilità di chi li ha provocati: scorrere le pagine dell’imputazione formulata dalla Procura, rileggere uno ad uno i nomi di quattrocento cittadini e operai uccisi dall’amianto significa ripercorrere un pezzo doloroso della storia della nostra città, con cui è necessario ancora oggi fare i conti, in attesa di una decisione che finalmente dichiari, una volta per tutte, la colpevolezza di Stephan Schmidheiny. Sarà compito del Giudice dell’Udienza preliminare stabilire se questo processo potrà proseguire con questa impostazione accusatoria o se riqualificare i fatti in omicidio colposo, con conseguente prescrizione dei casi più risalenti nel tempo. Qualsiasi sarà la decisione, A.F.E.V.A. – già parte civile nell’udienza preliminare a Torino – sarà al fianco delle vittime, per fornire assistenza ai propri iscritti nella costituzione di parte civile. Fin da subito i consueti canali dell’associazione (0142336817, vertenzamianto@gmail.com, afevagiustizia@gmail.com) sono quindi a disposizione di chi abbia letto il nome di un proprio caro negli annunci pubblici. Sappiamo che oggi molti nostri concittadini, per i motivi più vari, possono avere qualche dubbio sulla possibilità (o sull’opportunità) di prendere parte al processo; l’invito che rivolgiamo è a consultarsi con i nostri uffici – come sempre a disposizione di tutti gratuitamente – per prendere una decisione più informata possibile. Stephan Schmidheiny non merita sconti… e non saremo certo noi a fargliene!
Per AFEVA
Il Presidente Giuliana Busto