MORANO – Non c’entrava né l’Isis e neppure la mafia dietro agli episodi di lapidi imbrattate di notte ai primi del mese di agosto nel cimitero di Morano sul Po, e anche in quello di Costanzana. Ma una situazione di difficile vicinato in un palazzo a Tronzano, tanto che un trentenne ha pensato bene di andare a deturpare alcune lapidi scrivendo con un pennarello anche i nomi di alcuni abitanti del palazzo dove abita.
I Carabinieri di Balzola ora sono riu-sciti a dare un nome e un volto all’autore del deprecabile gesto che è stato così denunciato a piede libero con l’accusa di vilipendio alle tombe.
E’ A.Z., 35 anni, residente a Tronzano Vercellese. I militari della stazione guidata dal maresciallo Alberto Tamma hanno anche ricostruito il movente che avrebbe portato il vercellese ad imbrattare le lapidi nei cimiteri di Morano e di Costanzana.
Praticamente si è trattato di una situazione conflittuale con gli inquilini del palazzo dove l’uomo abita a Tronzano.
Decisive per risalire all’autore del tremendo gesto le verifiche calligrafiche che sono state eseguite dopo che i Carabinieri hanno eseguito il sequestro di un manoscritto dell’indiziato, per poi effettuare un confronto con i disegni e le scritte incriminate.
Nel periodo estivo il gesto aveva scosso profondamente le comunità di Morano e Costanzana. Lo scempio aveva fatto scattare l’indignazione di tutta la comunità del paese monferrino, anche sui social, dopo che il sindaco di Morano, Mauro Rossino, con un post su Facebook, aveva segnalato l’atto vandalico.
“Abbiamo subito provveduto a far rimuovere le lapidi e siamo in attesa in questi giorni della consegna di quelle nuove – precisa il primo cittadino di Morano Po – Ci fa un immenso piacere sapere che i Carabinieri siano riusciti a risalire all’autore di un gesto così deprecabile e come amministrazione abbiamo la volontà di intentare una causa civile nei confronti del responsabile”.