ROSIGNANO – Mercoledì 20 febbraio, alle 15, all’Istituto Luparia di San Martino di Rosignano, il Comitato Casale Monferrato capitale della Doc, presieduto da Andrea Desana, organizza una dimostrazione del Drone PBK per illustrare le sue possibilità operative sia in direzione dei trattamenti antizanzare in risaia che di quelli anticrittogamici in vigneto. “Già nei precedenti incontri era stato infatti riscontrato un vivo interesse per questo innovativo strumento di lavoro al servizio dell’agricoltura di precisione , che incide sul futuro di questo settore. – spiega Andrea Desana – Il “drone agricoltore” è stato progettato e costruito dalla start up PBK del Politecnico di Torino e il suo utilizzo, molto flessibile, è stato previsto proprio per l’agricoltura di precisione e in particolare per la lotta alle zanzare. Soprattutto questa funzionalità ha suscitato molta attenzione da parte di rappresentanti di Comuni non solo del Monferrato perché potrebbe costituire una soluzione concreta ad un annoso problema che coinvolge pesantemente i nostri territori sia in termini di vivibilità che di potenzialità turistiche”. Sono già state effettuate prove di volo in risaia con ottimi risultati e adesso si procederà con le prove in campo sull’area agricola collinare di pertinenza dell’Istituto Agrario Luparia. Il lavoro di coordinamento del Comitato Casale Monferrato capitale della DOC si raccorda in modo sinergico proprio con la capacità organizzativa dell’Istituto Luparia e con l’interesse dimostrato dal Comune di Casale e dall’Associazione dei Comuni del Monferrato in rappresentanza degli stessi, mostrando molta attenzione alle sperimentazioni e all’innovazione che può migliorare e qualificare il nostro territorio e il suo mondo agricolo. Alla prova in campo saranno presenti l’Assessore Regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero e alcuni dirigenti regionali del settore, nonché rappresentanti della Provincia di Alessandria, di vari Comuni e delle Organizzazioni agricole. “L’interesse collettivo – dichiara ancora Andrea Desana – è quello di sostenere e incentivare la sperimentazione seria che consente non solo di dotarsi di strumenti innovativi necessari all’agricoltura del futuro, ma anche di contribuire alla formazione e al lavoro di nuovi soggetti che possano rimanere sul territorio”.
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