CASALE – Promuovono un cambiamento positivo le sei realtà candidate alla edizione 2024 del “Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno”, promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia insieme al Comitato organizzatore di Casale, all’Ente di Gestione delle Aree Protette del Po piemontese e alla Città di Casale.
Selezionate a partire dalle proposte individuate da giornalisti ed esperti, le storie dei sei candidati raccontano consapevolezza, speranza e resilienza, testimoniando il loro impegno per un mondo più vivibile.
«Quando nel 2010 abbiamo cominciato questa avventura, dedicando come Legambiente e Nuova Ecologia il premio già esistente a Luisa Minazzi, attivista ecologista casalese scomparsa quell’anno a causa dell’esposizione all’amianto, non pensavamo che avremmo incontrato lungo la strada così tanti (circa 150) testimoni di un’Italia delle virtù civiche, spesso misconosciute – ripercorrono Vittorio Giordano e Marco Fratoddi, coordinatori del “Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno” e del Festival della virtù civica –. A loro si aggiungono i candidati di questa quindicesima edizione. Si tratta di Acs/Gazaweb: l’attività di Acs, che opera in vari paesi, è incentrata su sviluppo sostenibile, abbattimento delle diseguaglianze, equità di genere. “GazaWeb” è nato per attivare sistemi di comunicazione stabile a Gaza; Fiorella Belpoggi, biologa, emerita direttrice scientifica dell’Istituto Ramazzini di Bologna fondato nell’87 dal professor Maltoni, oncologo di fama mondiale; Giovanni Chimienti, biologo marino, ricercatore in Ecologia all’Università di Bari e “National Geographic explorer”; Igor D’India, videomaker specializzato in spedizioni avventurose e tematiche ambientali che ha documentato la presenza di grandi quantità di rifiuti sui fondali dello Stretto di Messina; Cecilia Di Lieto, redattrice di Radio Popolare e conduttrice di “Considera l’armadillo, noi e altri animali”; Giuseppe Giovì Monteleone, sindaco di Carini (Pa) che si è battuto per le demolizioni delle ville abusive che hanno dato il via al risanamento della fascia costiera».
Per i sei candidati chiunque potrà esprimere la propria preferenza entro domenica 24 novembre tramite il modulo online sul sito www.premioluisaminazzi.it dove le storie dei protagonisti sono raccontate.
I sei candidati hanno come filo conduttore un insieme di valori che costituiscono il nucleo della “virtù civica”: la solidarietà, l’impegno civico, la tutela della legalità e dell’ambiente. Valori che ancora oggi, nel forte disorientamento in cui siamo avvolti a causa delle troppe crisi che contrassegnano questo difficile periodo, assumono un ruolo di presidio per la convivenza democratica e di aiuto a guardare al futuro con speranza.
Il “Festival della virtù civica/Aspettando il Premio”, il cui programma è in corso di definizione, prevede iniziative con i candidati. Tra gli appuntamenti già fissati a Casale sono previste presentazioni librarie, convegni e incontri con gli studenti e le studentesse delle scuole di Casale.
Venerdì 29 novembre, alle ore 17, nell’Aula consiliare del Comune di Casale Monferrato, in via Mameli 10, si terrà la Cerimonia di consegna del Premio intitolato a Luisa Minazzi, dirigente scolastica, attivista, assessore all’ecologia della città di Casale, che si è battuta in prima persona per i diritti delle persone esposte all’amianto, prima di cadere vittima del mesotelioma a soli 57 anni.
Durante il periodo del Festival della Virtù Civica saranno inoltre coinvolte le scuole con vari interventi e sarà visitabile la mostra interattiva Circular, realizzata da Ecofficina S.r.l. e curata da Carlo e Manuele Degiacomi.
Il “Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno”, promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia insieme al Comitato organizzatore di Casale, all’Ente di Gestione delle Aree Protette del Po piemontese e alla Città di Casale Monferrato, vede il sostegno di AFeVa, Avis Casale Monferrato, Equazione, Auser, Agesci, Cai, Il Picchio.
«Ci duole constatare – aggiungono Giordano e Fratoddi – che le parole usate lo scorso anno per presentare l’iniziativa e che descrivevano un contesto di guerre, crisi climatica, inquinamento e consumo di suolo, siano ancora all’ordine del giorno. Nel contempo le esperienze virtuose ci sono e meritano di essere raccontate. Per questo vi chiediamo di accompagnarci in questa iniziativa diffondendo queste storie, promuovendone il valore. Solo così sapremo ricostruire la socialità dentro un modello coerente con gli equilibri della casa comune».
«C’è un’Italia che crede nella sostenibilità, nel valore della cittadinanza attiva e dell’impegno civico, nel fare rete, nel promuovere rispetto e legalità, nell’impegnarsi in prima persona per contrastare la crisi climatica, è quella che da quindici anni raccontiamo con il Premio Ambientalista dell’anno Luisa Minazzi, portando in primo piano storie di uomini e donne che credono in un futuro migliore e nella difesa e valorizzazione dell’ambiente. I sei candidati in corsa per l’edizione 2024 ben raccontano, a nostro avviso, quel fermento positivo che parte sempre più dal basso e che arriva da diverse aree del Paese attraverso una grande energia e determinazione, la stessa che ha contraddistinto per anni Luisa Minazzi che si è battuta a lungo per i diritti delle persone esposte all’amianto», dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente.
«I protagonisti di storie come quelle dei candidati al Premio Luisa Minazzi sono poco conosciuti dal grande pubblico. Con il Premio però cerchiamo di metterle in luce, perché crediamo che possano essere un modello per i tanti cittadini pronti a impegnarsi per la collettività e l’ambiente. L’esempio dei candidati al Premio dimostra infatti quanto ognuno di noi possa fare la propria parte per favorire la transizione ecologica e promuovere la pace», aggiunge Francesco Loiacono, direttore de La Nuova Ecologia.
«Il momento dell’anno del Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno e del Festival della Virtù Civica ci permette di riportare sotto i riflettori i temi legati alla tutela del popolo inquinato. Anni di lavoro, di lotta e di denuncia in nome della tutela della salute dei cittadini e cittadine di una comunità, quella casalese, che ha trovato il modo di rinascere e di diventare esempio e motivo di speranza per molte altre comunità del nostro Paese. I sei candidati di quest’anno ci aiutano a raccontare un modello civile che lavora quotidianamente sul contrasto ai cambiamenti climatici attraverso la lotta alle illegalità, il contrasto al consumo di suolo, la difesa dei diritti civili e la lotta alle disuguaglianze sociali, di genere, il contrasto all’inquinamento. È necessaria un’inversione di rotta se vogliamo accelerare la transizione ecologica necessaria al nostro Paese», afferma Alice De Marco, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta.
«L’ambiente è patrimonio comune e il coinvolgimento ampio e aperto del pubblico manifesta in modo ancora più netto i valori di impegno sociale e condivisione che si divulgano ogni anno attraverso questa lodevole iniziativa. L’Amministrazione comunale condivide a pieno tale visione ed è impegnata costantemente nel miglioramento dell’ambiente urbano e della qualità dell’aria: in quest’ottica l’impegno per le bonifiche legate all’amianto, la valorizzazione del “verde” cittadino si accompagnano alle numerose iniziative rivolte ai giovani e alla cittadinanza mirando a supportare una coscienza civica attenta alle tematiche ambientali», dichiara Emanuele Capra, Sindaco della Città di Casale Monferrato.
« Il Parco rinnova la collaborazione con Legambiente per il Festival virtù civica e Premio Luisa Minazzi, con proposte di incontri con gli studenti e con i cittadini, declinando la sostenibilità con la tutela e valorizzazione della natura e della biodiversità all’interno delle nostre aree protette. I momenti e le occasioni di incontri e progettazione di attività insieme costituiscono per l’Ente-Parco un fondamentale arricchimento e slancio per proseguire; ringraziamo i volontari e gli organizzatori tutti, e chi parteciperà ai nostri incontri perché lo scambio di esperienze, l’ascolto e il ragionare insieme sui temi legati all’ambiente in cui viviamo è importante anche per far conoscere le nostre attività, per raccogliere idee per progetti futuri», conclude Emanuela Sarzotti, direttrice del’Ente di gestione delle Aree Protette del Po piemontese.
Tutte le informazioni su www.premioluisaminazzi.it www.festivalvirtucivica.it
COME FUNZIONA IL PREMIO
NOMINATION
Per le segnalazioni di candidature offerte al comitato organizzatore del Premio si ringraziano: Monica Triglia, giornalista già vicedirettrice di Donna Moderna e collaboratrice di riviste e siti di informazione; Daniela Ciaffi, professoressa di Sociologia urbana al Politecnico di Torino e vicepresidente Labsus; Riccardo Luna, giornalista, direttore Green&Blue; Mauro Ravarino, giornalista, collaboratore de il manifesto; Daniele Moretti, giornalista, vicedirettore Sky Tg 24.
FINALISTI
Il comitato organizzatore seleziona i sei finalisti e assegna il proprio riconoscimento speciale. È formato da rappresentanti di Legambiente Circolo Verdeblu, Afeva, Agesci, Auser, Avis, Cai, Equazione, Il Picchio e da Mariella Aveni, Marco e Giulio Minazzi in rappresentanza della famiglia di Luisa e Gian Paolo Minazzi, Marco Fratoddi, direttore artistico del “Festival della virtù civica”, Città di Casale Monferrato ed Ente gestione aree protette del Po Piemontese, Legambiente, La Nuova Ecologia, Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Libera di Casale Monferrato come invitati permanenti.
VOTO POPOLARE
Entro domenica 24 novembre
- Dal sito premioluisaminazzi.it attraverso il modulo online.
- I lettori del mensile La Nuova Ecologia trovano nei numeri di ottobre e novembre una scheda cartacea da rispedire compilata alla sede del Premio.
PREMIAZIONE Venerdì 29 novembre (ore 17) a Casale Monferrato, nell’Aula consiliare del Comune, in conclusione del Festival della virtù civica (anche in streaming).
Acs/Gazaweb
L’attività di Acs è incentrata su sviluppo sostenibile, abbattimento delle diseguaglianze, equità di genere. Opera in Bosnia, Kurdistan, Haiti, Rwanda e Repubblica Democratica del Congo. Da vent’anni a Gaza e in Cisgiordania. L’inasprirsi del conflitto su Gaza ha complicato gli interventi di Acs. Oltre a decine di migliaia di vite, l’offensiva di Israele sta annichilendo le infrastrutture di telecomunicazione della Striscia. Per attivare sistemi di comunicazione stabile con Gaza, è nato “GazaWeb”: l’ong architetta sistemi per fornire accesso alla comunicazione alle comunità e nei casi di emergenza umanitaria, a Gaza come altrove. Grazie alla collaborazione dei “giardinieri” sul territorio, “GazaWeb” ha iniziato a piantare gli “Alberi della rete”, hot-spot che irradiano segnali wi-fi liberi, accessibili nei campi profughi, nei villaggi e nelle tendopoli di Gaza.
Fiorella Belpoggi
Biologa, emerita direttrice scientifica dell’Istituto Ramazzini di Bologna fondato nell’87 dal professor Maltoni, oncologo di fama mondiale. Ha condotto ricerca scientifica per identificare e quantificare i rischi cancerogeni e tossici a lungo termine. Fa parte del comitato scientifico Isde-Italia ed è membro dell’associazione Laudato si’ di Bologna. Esperta nello studio degli agenti che possano determinare tumori e altre patologie ambientali, è punto di riferimento per Comuni, cittadini e associazioni su tematiche che riguardino la salute pubblica, il rapporto fra modelli di sviluppo, ambiente e salute. La sua passione per la ricerca scientifica si manifesta nella storia che sta dietro a ognuna delle ricerche importanti che ha condotto e nelle sue attività di divulgazione della prevenzione e della sostenibilità.
Giovanni Chimienti
Biologo marino, ricercatore in Ecologia all’Università di Bari e “National Geographic explorer”. Si occupa principalmente di coralli e ambienti marini profondi. Nel Mediterraneo ha guidato diverse esplorazioni, descritto nuove specie animali e scoperto due tra le più grandi foreste di corallo nero mai rinvenute. La prima, presso le Tremiti, è stata raccontata in un documentario di National Geographic, mentre la seconda, presso le Egadi, è oggetto di un documentario frutto della sinergia tra National Geographic, Unesco e Prada. Si occupa anche di studiare gli effetti dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi a coralli e sulle praterie di Posidonia oceanica. Collabora con la Fao ed è membro della Commissione mondiale sulle aree protette della Iucn. Le sue ricerche sono finalizzate a misure di conservazione concreta e sostenibile.
Igor D’India
Videomaker specializzato in spedizioni avventurose e tematiche ambientali. Dal 2005 ha realizzato reportage in zone di guerra, disceso fiumi in tre continenti in canoa e in zattera, vissuto un mese da solo in una grotta sotterranea. Ha lavorato su barche da regata oceanica, nei ghiacci dell’Alaska, in Amazzonia e si è specializzato nelle riprese subacquee. Nel 2024 ha realizzato “Abyss-Cleanup – il film” sul fenomeno delle discariche sottomarine dello Stretto di Messina, una valle stretta e profonda dove confluiscono innumerevoli canyon sottomarini. Luogo meraviglioso messo in pericolo dall’impatto antropico, dal traffico navale e dai rifiuti, come automobili, lavatrici, bambolotti. Andando alla ricerca di queste discariche invisibili Igor ha costruito il film presentato in anteprima al festival “Cinemambiente” di Torino.
Cecilia Di Lieto
Inizia la sua collaborazione con Radio Popolare a metà anni ’80. L’ultima sua creatura è “Considera l’armadillo, noi e altri animali”, appuntamento quotidiano sulla relazione tra esseri viventi che abbiano pelle, piume, squame, pellicce, vello, scaglie, carapace o corazza. Dal 2014 si interroga sui mille intrecci della coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, linguaggio, arte e storia, ogni giorno con l’ospite di turno approfondisce un argomento e amplia il “Bestiario”. Storie di convivenza ed etologia profonda, che ci fanno scoprire come tramite gli animali si possa parlare di rispetto dell’ambiente e di climate change, alimentazione e bioetica, disabilità e diritto. E anche migrazione e guerra, due fenomeni, l’uno “naturale” per molte creature, l’altro essenzialmente umano, ma di cui anche gli animali subiscono le conseguenze.
Giuseppe Giovì Monteleone
Sindaco di Carini (Pa), professore di inglese in pensione, si è battuto per le demolizioni delle ville abusive che hanno dato il via al risanamento della fascia costiera. Ha iniziato il suo impegno da primo cittadino in un momento difficile per il Comune, sommerso dai rifiuti e in “bolletta”, riportando i conti in ordine e portando la differenziata sopra il 75%. Ha liberato la costa da centinaia di costruzioni, eliminando gli scarichi e iniziando la bonifica della spiaggia, ancora in corso, per far tornare il mare, dopo 50 anni, accessibile e balneabile. Si è distinto per le “buone pratiche di gestione della costa” e il recupero dei beni culturali: dalla creazione del museo delle catacombe a quella del padiglione espositivo di una grande pavimentazione musiva di una villa tardoromana, passando per il restauro del chiostro dei Carmelitani.