MONCALVO – Nel pomeriggio di sabato 7 ottobre, per qualche ora, la chiesa parrocchiale di San Francesco cambia volto. Viene montato il grande schermo. Si prepara l’ambiente che fa da cornice alla consegna del “Premio Guglielmo e Orsola Caccia” assegnato, quest’anno, alla memoria del pittore Mario Pavese. Un artista di cui ricorre il centenario della nascita e che, per tutta la vita, è stato legato a Moncalvo e al Monferrato. Attraverso le sue tempere, ha lasciato un patrimonio di rappresentazioni uniche della campagna e della sua gente.
Il riconoscimento a Mario Pavese è stato fortemente voluto dall’Associazione culturale “Guglielmo e Orsola Caccia”, di cui fanno parte le Guide volontarie che da maggio a ottobre, nella prima e nella terza domenica del mese, accompagnano i turisti nelle visite alle chiese moncalvesi. Qui, infatti sono custoditi i gioielli dell’arte post-rinascimentale i cui interpreti eccellenti sono stati Guglielmo e Orsola Caccia, padre e figlia. La premiazione di sabato si preannuncia come un evento culturale significativo. “Cercheremo di mettere a fuoco il significato e i contenuti dell’arte di Mario Pavese – spiega Angela Strona che introdurrà la giornata – ma anche la sensibilità umana dell’artista”.
Tre gli interventi in programma. Il giornalista Mauro Anselmo ha scelto come tema: “Il Monferrato interiore” di Mario Pavese. Il professor Alessandro Allemano, storico, saggista, direttore del Museo storico Badoliano di Grazzano parlerà di aspetti importanti ma meno noti dell’arte di Pavese. L’ex sindaco Aldo Fara, primo cittadino di Moncalvo per quattro mandati, racconterà l’artista attraverso le mostre che la città gli ha dedicato.
Il premio sarà ritirato dai figli di Pavese, Elvira e Roberto. A consegnarlo sarà l’architetto Marco Tiberga che, in questi anni, con i collaboratori Marta Maestri e Simone Giordano, è stato alla guida dell’Associazione “Guglielmo e Orsola Caccia”.