Attraverso una pompa mobile a motore endotermico di fattura artigianale ben occultata dalla vegetazione ripariale presente lungo le sponde del fiume Sesia, un agricoltore del Casalese prelevava acqua in modo del tutto abusivo, che veniva utilizzata a mezzo di tubazione per irrigare uno dei terreni di sua proprietà in attualità di coltura, limitrofa alle sponde del fiume.
A seguito di mirati servizi volti al controllo della regolarità delle captazioni idriche dai corsi d’acqua, in un momento particolare per la Regione Piemonte vista la grave emergenza idrica, militari della Stazione Carabinieri Forestale di Casale Monferrato sanzionavano il titolare di un’azienda agricola in quanto in assenza di qualsiasi titolo autorizzativo o concessione, da molti mesi prelevava acqua ai fini agricoli.
L’acqua superficiale e sotterranea è un bene pubblico e come tale può essere sfruttata solo con l’autorizzazione rilasciata dalle autorità preposte, nel rispetto delle prescrizioni da questa impartite. È importante infatti che i prelievi siano continuamente monitorati e autorizzati così da garantire un deflusso minimo di acqua nel bacino che permetta la sopravvivenza degli organismi animali e vegetali che lo popolano.
Oltre alla sanzione amministrativa irrogata il cui importo sarà deciso dall’Autorità preposta, da un minimo di 3.000 a un massimo di 30.000 euro, la derivazione è stata immediatamente interrotta dai Carabinieri Forestali intervenuti e il trasgressore dovrà corrispondere la somma dovuta pari ai canoni non corrisposti.
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