PONTESTURA – Domenica 29 giugno al Teatro Verdi si terrà la presentazione del libro che raccoglie i contributi dei quattro studiosi che presentarono le loro relazioni lo scorso anno nel corso della giornata di studio organizzata dall’associazione “Arte e Storia” di Casale Monferrato e dal Comune di Pontestura, con tema “Il castello di Pontestura nel medioevo”.
Oggi un ampio prato verde circondato da una duplice fila di alberi frondosi sta al posto dell’antico castello e costituisce uno dei principali luoghi di ritrovo per la gente del paese.
Il volumetto di quasi 100 pagine si presenta in una elegante veste editoriale, ricco di numerose immagini che bene illustrano saggi storici di grande valore.
Aldo Angelo Settia, noto medievista, presidente di “Monferrato Arte e Storia”, sulla base di una ricca documentazione risalente ai secoli dodicesimo e tredicesimo, tra la quale spicca una bolla papale di Innocenzo II inedita o poco nota, ha portato nuovi e fondamentali elementi per la conoscenza del territorio in quel tempo ormai lontano (con i piccoli insediamenti evidenziati in una nitida cartina).
Particolarmente importante la identificazione di due centri dapprima distinti, “Ponte” e “Sturia”, toponimi antecedenti a “Pontestura”.
Enrico Lusso, docente all’università di Torino, ha proseguito la storia del castello nei secoli successivi, quando per alcuni periodi divenne sede della corte itinerante dei marchesi Paleologi, illustrandone le modificazioni intervenute nella struttura con una serie di 14 splendide figure, tra le quali sono incluse immagini rare.
Un inventario ritrovato ha permesso allo studioso di ricostruire non solamente come esso appariva visto dall’esterno, ma anche come dovevano essere la disposizione e l’aspetto delle sale interne.
Molto particolare lo studio di Dino Cattaneo, appassionato cultore di molte discipline, che ha sottolineato l’importanza del luogo come sede naturale del passaggio fluviale da almeno tremila anni, concentrando l’attenzione su una fila di edifici tuttora presenti nell’antica “ruta da Po”, dei quali ha eseguito il rilevamento delle superstiti strutture murarie situate al piano inferiore.
Con questi rilievi, considerando la prossimità di questi edifici al lato ovest dello scomparso castello, viene formulata un’ ipotesi sulla funzione difensiva che essi potrebbero aver avuto, collegandoli alla “complicata storia dei due castelli” del paese o, più esattamente, alla evoluzione della struttura dei luoghi fortificati nei tempi storici, un’utile base per successivi approfondimenti critici. Nel valutare le considerazioni alle quali egli è pervenuto, risulta ora naturalmente necessario tenere conto dei nuovi risultati qui presentati dai due precedenti relatori.
Le vicende della definitiva demolizione del castello, con la torre già abbattuta nel 1798, sono state presentate da Stefania Merlo Perring, ricercatrice dell’università inglese di York, la quale utilizzando documenti dell’archivio storico pontesturese ha rievocato le trattative per l’acquisto dei ruderi da parte dell’amministrazione comunale del tempo e la loro successiva vendita a privati, avvenuta a partire dal 1861, anno dell’unità d’Italia.
In occasione della presentazione il Comune di Pontestura offre il libro a soli 10 euro. Possibile la prenotazione a: info@comune.pontestura.al.it