CASALE – E’ polemica a Ticineto per il possibile arrivo di richiedenti asilo (fino a 25) in uno stabile in via Vittorio Veneto. A sollevare il problema è il sindaco Cesare Calabrese, che si dice “sorpreso e sconcertato” per la comunicazione informale da parte dell’ufficio Immigrazione della prefettura “dell’imminente attivazione di un centro di accoglienza” in paese.
L’immobile era stato acquistato qualche tempo fa da una cooperativa che si occupa proprio dell’accoglienza di richiedenti asilo. Il sindaco sottolinea che il Comune era all’oscuro di tutto e si è rivolto alla prefettura per chiedere “l’attivazione di un tavolo tecnico” e “di fermare ogni trasferimento presso il nostro Comune”. Il sindaco ha pure chiesto un sopralluogo dell’Asl e dei vigili del fuoco per accertare se ci sono i requisiti di idoneità dell’immobile, che risulta progettato “per tre nuclei familiari”: questo “pone inevitabili dubbi sulla qualità della vita che potrebbe essere garantita a queste persone”. Inoltre, il sindaco solleva interrogativi sugli eventuali problemi di ordine pubblico. Aggiunge Cesare Calabrese: “Infine, risulterebbe estremamente complessa la sostenibilità operativa ed economica del processo di integrazione di 25 persone (su un Comune di soli 1300 abitanti) che, prive di lavoro, andrebbero ad aggravare ulteriormente la gestione dei bisogni sociali della comunità senza adeguate risorse”.
Sul caso di Ticineto interviene il prefetto Alessandra Vinciguerra: “Abbiamo convenzioni con cooperative per fare fronte ad arrivi reali o eventuali di richiedenti asilo. Una di queste cooperative ha proposto una struttura a Ticineto: deve ancora essere sistemata, al massimo potrà ospitare 20-25 persone. Dalle carte sembra che tutto sia a posto. Ci vogliono però i tempi tecnici per adattarla e non saranno brevi. Non è quindi imminente l’arrivo di ospiti”.
Per quanto riguarda i rapporti con il Comune, sottolinea il prefetto, “l’intendimento è di informare sempre gli enti locali, il sindaco, e non abbandoniamo certo la cooperativa a se stessa. Ci sono controlli, obblighi contrattuali per fare sì che l’accoglienza avvenga nel migliore dei modi. Senza creare nessun allarmismo”.
Quella di Ticineto viene definita dal prefetto “un’iniziativa preventiva” in vista della ridistribuzione dei richiedenti asilo che giungono in Italia. La previsione è che anche in provincia “sicuramente arriveranno, ma non sappiamo quando”. Così ci si prepara all’accoglienza. Per essere pronti quando sarà necessario.