CASALE – Si svolgerà mercoledì 23 febbraio, alle ore 21, l’ultimo incontro del ciclo “Persone nuove per una Chiesa in uscita” edizione 2021/2022 di “Crescere con la Parola” nel ciclo di “Cantiere Speranza“.
L’appuntamento, che inizialmente avrebbe dovuto svolgersi il 22 gennaio e che è stato rinviato a causa della pandemia, avrà per titolo: “L’agape, criterio di discernimento ecclesiale per vivere la diversità nella comunione” e si riferirà alla lezione straordinaria del capitolo 13 della prima lettera ai Corinzi tutto dedicato alla forma cristiana dell’amore: l’Agape o Carità.
Tornerà in Auditorium Sant’Antonio per illustrare questo testo così famoso del Cristianesimo il Professor Franco Manzi della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e oratore assai apprezzato dal pubblico nelle precedenti edizioni di “Crescere con la Parola”.
Introdurrà Mons. Luciano Pacomio
È centrale per tutti gli esegeti in questo Inno la presa di coscienza che la Carità, dono di Dio, è paziente perché nella realtà presente noi non siamo in un ordine perfetto e non possiamo pretendere né da noi né dagli altri una pienezza che la storia non garantisce.
L’amore cristiano si misura in primo luogo sulla pazienza perché senza pazienza non si può pensare di risolvere il problema dello stare insieme nella coppia umana e nella Chiesa!
L’ Agape per Paolo è fatta, però, oltreché di pazienza, anche di benignità e rispetto; perciò non si adonta, non si adira e riesce a sopportare la criticità del vivere.
L’ Agape indica la pienezza della donazione, la disponibilità alla comunione nonostante tutto!
Non si può essere carichi di ogni dote umana e spirituale e mancare di Agape!
Questo invito di Paolo ai credenti di ogni tempo è rivolto anche alla Chiesa italiana e casalese che si appresta a vivere l’esperienza del Sinodo.
I due ultimi papi, cominciando da Papa Benedetto con “Deus Caritas est” ed arrivando a Francesco con l’ “Evangelii Gaudium” e “L’Amoris Laetitiae”, hanno chiesto e chiedono a tutti i cristiani un radicale cambio di velocità e di stile: occorre passare dalla centralità occidentale di Ragione e Fede, pur fondamentali nella vita dei credenti, all’Agape come misura radicale della vita cristiana.
Perché solo quell’ Amore che “move il sole e le altre stelle” può muovere gli uomini e metterli in movimento nonostante le loro opposizioni e le loro forti diversità.
La pratica della sinodalità raccolta e fatta propria da papa Francesco è, sotto il profilo ecclesiologico, il tentativo di andare proprio in questa direzione nella vita della Chiesa universale e anche in quella della delle chiese locali.
Ma la Caritas/ Agape travalica le frontiere della Chiesa: la parabola del Buon Samaritano rimane come criterio di misura e impegno per l’universalità dell’amore.
Una Chiesa in uscita significa proprio ciò che Papa Francesco ha scoperto essere avvenuto in un piccolo paese del Monferrato: Vignale, salito agli onori della cronaca mondiale per aver aiutato un essere umano malato senza chiedere nulla in cambio anche in termini di religione.
Il cristianesimo non ha bisogno di una patente ,ma è, per fortuna, ancora qui in Monferrato, una radice profonda dell’umano che va sempre riconosciuto e identificato come il valore più grande.
Quanta energia positiva dalla comunicazione che Papa Francesco ha saputo diffondere facendo scoprire un Monferrato della solidarietà e della accoglienza.
Il Sinodo è proprio questo: non dimenticare mai da dove veniamo e dove dobbiamo andare ; non perdere la bussola della carità consegnataci da generazioni e generazioni di credenti che hanno saputo cogliere il bene con pazienza e generosità.
Si ricorda che sul sito della Diocesi è presente l’ introduzione alla serata curata da Don Samuele Battistella Responsabile diocesano dell’apostolato biblico e curatore per il ciclo “Crescere con la Parola” di una serie di pillole tutte dedicate ai temi trattati per favorire la lettura dei testi da parte degli ascoltatori